
Lucia è una donna del Sud a cui i Normanni hanno lasciato in eredità dei capelli color del grano e occhi azzurro cielo. È solare e sorridente, affettuosa e solerte come lo sono le persone molto amate. È stata accudita e voluta dai genitori e la sua infanzia è stata gaudente e marina. Il suo papà la portava spesso a pescare, erano felici ma Lucia a volte scorgeva un guizzo di malinconia negli occhi di suo padre Franco. Franco aveva un segreto di quelli tenuti come un macigno sul cuore per rispetto alla madre dei suoi due figli, gli ultimi. Sì, perché Franco aveva due bambini amati di là dal mare, strappatigli via dalla guerra. Molto aveva amato la sua donna Amina e i suoi figli albanesi, tanto aveva penato per tornare laggiù. Aveva protestato negli uffici e aspettato nei cantieri ma nessuno gli aveva permesso di tornare da loro. Poi, dopo lunghi anni di attese frustrate, un’altra Amina gli restituì la voglia di vivere e due bimbi biondi e buoni che non sostituirono mai gli altri nel suo cuore ma si aggiunsero ad essi in una famiglia immaginaria dove potessero convivere. Lucia scoprì dopo la morte del padre quale sofferenza Franco aveva nascosto nelle sue passeggiate al porto a vedere le navi. Solo molti anni dopo potè conoscere sua sorella e se racconto questa storia è per le tante sorelle che aspettano di riconoscersi, perché le guerre possono estirpare città, renderle in rovina ma l’amore rimane e Lucia, che non si chiama così ma che forse accetterà di farsi raccontare con questo nome immaginario possa vivere felice in una famiglia allargata dove le Amine abbiano il diritto di tornare.

La protagonista di questa vicenda toccante si chiama Francesca e ha accettato di farmi raccontare la storia di suo padre Gaetano, dell’amore e dello strazio per i suoi figli lontani che un regime feroce aveva costretto a lasciare con la promessa di un ricongiungimento a breve, mai mantenuta.
Francesca ha conosciuto da poco i suoi fratelli Anna Maria e Carmelino: insieme hanno riso, pianto e si sono abbracciati, finalmente insieme nella famiglia che Gaetano non aveva mai cessato di avere riunita nel suo cuore.
R.
Storia commovente!
Il papà ha lasciato comunque in eredità…il suo grande cuore!!!! Ciò ha permesso che le persone si cercassero e si trovassero. E’ davvero una bella storia d’amore!
Una bella storia, triste ma che finisce abbastanza bene. Penso a tante altre simili dove invece il diritto al ricongiungimento familiare è negato, calpestato, violentato da politici ottusi e meschini. Chissà quanti uomini come il protagonista del tuo racconto oggi, si struggono di nostalgia per amori e affetti lontani.