Patrizia
Viaggiare per conoscere, viaggiare per incontrare, viaggiare per lavoro, viaggiare per scoprire, viaggiare per aprire la mente e lo sguardo, viaggiare per sorprendersi, viaggiare per il gusto dell’avventura, viaggiare per condividere, viaggiare per crescere, viaggiare per lasciare la città e ritrovare la natura, viaggiare per scoprire altre città e modi di vita, viaggiare per emozionarsi, viaggiare per trovare dimensioni diverse, viaggiare per imparare o praticare una lingua, viaggiare per traslocare, viaggiare per emigrare, viaggiare per viaggiare…..la lista sarebbe ancora lunga e ciascuno troverebbe ancora le sue ragioni per spostarsi, per affrontare il nuovo, il diverso. Certo è che se si entra veramente nella condizione del viaggiatore, per qualsiasi ragione si faccia, qualcosa in noi cambia inevitabilmente.
Nel corso della mia vita penso di aver viaggiato per tutti i motivi elencati, dai tempi del sacco a pelo e l’autostop ai viaggi da “emigrante” fino a quello che doveva essere un viaggio per il quale arrivare a destinazione (Santiago) era importante almeno quanto il viaggio in sé, il tragitto in via di percorrenza (il cammino). Progetto condiviso, ci siamo fermate per forza, ma il viaggio è in noi, sempre, come spinta al divenire, a non fermarsi mai, nella mente e nel corpo…
Raffaella
Ho sempre viaggiato in aereo, treno, macchina, nave. Ho dormito in case di amici e case in affitto, alberghi a 5 stelle o bettole senza stelle, camper, roulotte o tende canadesi. L’ unica costante nei miei viaggi era la programmazione dei miei spostamenti, fossero tramite web o telefonando per fissare delle date. Mio compagno di avventura è sempre stato un trolley, di 20 chili nei viaggi intercontinentali, di 10 nei low cost europei. E’ giunta l’ora : questa volta voglio camminare, semplicemente camminare, un passo dopo l’altro fino alla meta.
“Caminante no hay camino, se hace camino al andar…”