NOWHERE SPECIAL

Notizie dalla mostra di Venezia:

Chi ha visto Still Life di Uberto Pasolini sa che ogni nuovo film di questo regista poco prolifico (questo è il suo terzo da regista, ma con una lunga storia come produttore di film importanti) merita di essere visto.

Pasolini parla della morte, con delicatezza e quasi con affetto. In Still Life il suo protagonista era un funzionario addetto a rintracciare i parenti di defunti che sembravano non avere nessuno, per consegnare loro qualche ricordo personale o perché almeno presenzino alle esequie, dove lui non manca mai.

Nowhere Special ci racconta di un padre affettuoso e premurosissimo che si occupa di un bimbo di quattro anni Michael; è solo, dato che la madre del piccolo lo ha abbandonato a pochi mesi per ritornare al proprio paese.

John è una persona di modesta posizione sociale, fa il lavavetri, e lo incontriamo all’inizio del film proprio mentre svolge il suo lavoro, e vede gli interni delle case, o le persone attraverso le finestre.

John sa che non vedrà suo figlio crescere e presto dovrà lasciarlo; e così visita, con il figlio e un’assistente sociale, molte famiglie che hanno chiesto di poter adottare un bambino. E’ chiaro che nessuna gli pare quella giusta, e nemmeno Michael sembra entusiasmarsi alle persone e alle famiglie che così frequentemente visitano. “Andiamo a trovare dei nuovi amici, oggi?”, chiede: è evidente che preferirebbe giocare nel parco col papà, o farsi leggere storie, o divertirsi a disegnare – cosa proibita – sui libri presi a prestito dalla biblioteca. Non capisce bene cosa stia succedendo, ma capisce che c’è qualcosa di strano.

Il racconto è asciutto, sintetico, essenziale, forse necessario. Nessun sentimentalismo, niente melodramma; pochi sono i gesti del regista per farci intuire che John è malato: una mano che prende delle pasticche dal mobiletto in bagno, un’attesa in una sala d’aspetto di ospedale, un malessere salendo la scala mentre sta per arrivare alla finestra che deve pulire, un attacco di vomito. Nessuna teatralità, non sapremo mai di cosa John morirà.

Le assistenti che li accompagnano in questa dura ricerca sollecitano John a preparare una Memory Box perché il figlio possa essere guidato a capire, nel futuro, che la separazione era inevitabile, e proprio dovuta al grande amore che il padre aveva per lui. Dapprima John si rifiuta, ma poi capisce, anche grazie agli incontri con una saggia anziana vedova, che il bimbo deve essere guidato a capire la morte e il distacco conseguente, e finalmente preparerà la scatola e sarà pronto ad affidare il piccolo a quella persona che, tra le molte incontrate, ha finalmente capito essere quella giusta

Marisa

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

One Reply to “NOWHERE SPECIAL”

  1. Annapiccardo says: 13/09/2020 at 11:58 am

    Marisa, dovresti scrivere per un giornale: critica cinematografica e letteraria! Brava e speriamo di poter vedere questo film. Non conoscevo il regista e i suoi film meno ancora.

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