Valentina e i suoi zaini

Valentina- Roma, Silkeborg 

Nella mia carrellata di donne con lo zaino non può mancare lei, donna con gli zaini al plurale, uno è per i viaggi, l’altro per il lavoro. Sì, perché Valentina è allergica agli uffici e il suo se lo porta dietro, il lavoro remoto lo ha inventato prima di tutti gli altri. Da sempre usa spostarsi per andare lei dai clienti, è mobile e stanziale al tempo stesso. Lei ci tiene molto a sottolineare la differenza tra lavoro remoto e smart working, ma per me il termine smart ben si addice alla sua personalità. Valentina è davvero smart, capace di organizzare una video conferenza mentre accompagna la figlia al maneggio e a risolvere al volo un problema di perdita dati mentre , con gli auricolari, sceglie le mele al banco del mercato.
Valentina ha due zaini, due nazioni, due blog (uno per il lavoro l’altro per il tempo libero), che si fondono l’uno nell’altro, ma lei è un po’ così, a strati, un animo creativo ed una mente ordinata, un piede nel mare e l’occhio verso la montagna.
L’ho conosciuta in un’aula scolastica. Io ero stata invitata a tenere delle lezioni di cineforum nell’ambito di un progetto per la legalità ad Ostia e, all’uscita dall’androne della scuola, ho notato un cartello che invitava aspiranti bloggers a iscriversi. Curiosa, ho infilato il naso nell’aula. Lei era lì, poco professorale ma molto professionale a girare tra i banchi, a indicare correzioni invece che a correggere, a suggerire invece che imporre. Sono entrata nel suo mondo insieme a tanti aspiranti autori che poi autori lo sono diventati davvero, ora sono sparsi nel web e diffondono pillole di consigli, buonumore, lezioni di yoga, progetti di counseling, quadri, oggetti fatti a mano o che vengono dal passato. Le donne con lo zaino sono qui grazie a lei e a Loretta, sono cresciute e fanno sentire la loro voglia di girare il mondo e continuare a imparare, sempre.

R.