Susana in Giordania 1

Susana, la nostra amica viaggiatrice

Il cammino della città perduta/El camino de la ciudad perdida

Susana e le sette meraviglie del mondo

e personaggia del libro nel capitolo “Un’infermiera con lo zaino”:

Un’infermiera con lo zaino

ci racconta del suo ultimo viaggio in Giordiana, in memoria della sua mamma. Ecco il suo racconto:

«Nel mese di aprile 2020 avevo prenotato un viaggio per andare in Giordania con mia mamma: tutta la vita ha sognato di andarci e mi chiedeva se potevo organizzare l’itinerario per andarci insieme. Avevo finalmente preparato il viaggio con tanta gioia: quando le mostravo il programma che andavo pensando, felice, mi poneva tante domande e lanciava proposte: “Che meraviglia, possiamo andare anche nel deserto? Mi piacerebbe andare a vedere il Mar Morto! E non dimenticare di includere la visita a Petra!”

Era davvero felice finché è arrivato il Covid e il confinamento. La nostra partenza era prevista per l’8 aprile: una data fatidica per noi. Io mi ammalai e mi chiusi in casa, mia mamma dovette ricoverarsi in ospedale sempre a causa del virus. Mentre annullavo le prenotazioni degli alberghi e cercavo faticosamente di recuperare le spese, ero molto preoccupata per la salute della mamma che è stata ospedalizzata un mese, prima nel reparto del Covid e dopo in terapia intensiva. La tragedia è arrivata il 9 maggio quando se n’è andata lasciandoci disperati e senza neanche che potesse realizzare questo sogno.
Tre anni dopo, con la mia amica Marisa, ho deciso di intraprendere questo viaggio in memoria della mamma. Per tutto il percorso ho sempre pensato che mi stesse accompagnando.

Ed ora vi racconto come è andato il viaggio: innanzi tutto, all’arrivo, ho scoperto che mi avevano perso la valigia (questa volta non sono andata con il mio zaino!) Anche quella della mia amica non è mai arrivata, dunque abbiamo viaggiato senza niente per tutto il percorso…Dopo aver fatto il reclamo del bagaglio, siamo andate a prendere la macchina che avevamo noleggiato. Arrivati all’albergo di Madaba, la città detta dei mosaici, a circa venti chilometri da Ammam, era molto tardi; la proprietaria, molto carina, ci ha prestato due pigiami e due mutande. Il giorno dopo abbiamo visitato la città che possiede dei magnifici mosaici tra cui il mosaico della mappa della Terra Santa, nella chiesa di San Giorgio. Questo incredibile mosaico serviva ai pellegrini verso la Terra Santa per orientarsi e studiare la strada, dal Libano al Nilo, dal Mediterraneo al deserto, ed era stato costruito tra il 542 e il 570 d.C. con due milioni di tessere.

Siamo poi partite per Amman per visitare la cittadella detta «jabal al-Qal’a», il complesso archeologico che si trova su una collina che domina la città e che testimonia del glorioso passato romano con il tempio di Ercole e il suo bellissimo anfiteatro.

L’itinerario del viaggio prevedeva poi la visita a Jerash che possiede le vestigia romane meglio conservate al mondo. Ci sono enormi templi e teatri, strade con i portici con le colonne, terme e fontane.

Come avevo previsto per il viaggio pensato con la mamma, siamo state al Mar Morto che è davvero impressionante. Il caldo però era asfissiante e abbiamo sofferto anche per la grande quantità di mosche. L’acqua calda salatissima è ricca di sali di cloruro di magnesio, sodio, potassio, bromo e molti altri minerali. Per questo si può stare ore a galleggiare facilmente. e utilizzare il fango nero che fa bene. Il luogo è stato visitato e usato, anche dal re Erode e Cleopatra. Vicino c’è un piccolo museo per segnalare il luogo visitabile più basso della Terra: 480 m sotto il livello del mare!
Siamo poi andate a Betania oltre il Giordano, il posto del battessimo di Cristo. A Nord del Mar Morto si arriva al monte Nebo, dove Mosé ha potuto vedere la terra promessa. Dalla famosa terrazza infatti si ammira la piana di Moab ovvera la terra di Canaa, secondo la Bibbia.


Ci siamo poi spinte nel deserto secco e caldo: non ero sicura di volerci andare ma poi la visita mi è piaciuta moltissimo.
Petra è la terza meraviglia del mondo che ho visitato quest’anno e ne sono contenta perché vorrei poterle visitare tutte. Ci vogliono tre ore per arrivare al monastero: è molto faticoso.

Alla fine del percorso abbiamo soggiornato a Aqaba dove abbiamo fatto lo snorkeling e visto tanti pesci e coralli.
Tutta la meraviglia di questo viaggio si è spenta con la tragedia dell’inizio della guerra Israele/Palestina che ci ha riportate drammaticamente all’orrore ed al sangue che si sparge in queste terre piene di bellezze e storie antiche”.

Condividiamo con Susana la condanna alla guerra, a tutte le guerre e alla necessità di fermare immediatamente il conflitto in quella terra tormentata come in altri luoghi di cui vorremmo parlare solo per narrare i luoghi e le culture che si incontrano in un arricchimento reciproco.

P.

Author: Patrizia D'Antonio

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