Graziella, Castello Tesino
La mia amica Loredana per un certo periodo della sua vita ha vissuto in Trentino e la regione le è rimasta nel cuore, tanto che quest’estate ha cercato nelle sue vecchie agende l’indirizzo di un luogo dove aveva alloggiato circa 29 anni fa. Grande è stata la sua sorpresa quando al telefono la padrona della casa di Castello Tesino dove aveva abitato anni addietro l’ha riconosciuta. Così Loredana è tornata lì, ritrovando il piacere di vivere in un posto così ricco di paesaggi pittoreschi. La cittadina infatti è incastonata nelle Dolomiti, sito del patrimonio mondiale dell’Unesco.
La zona è frequentata da turisti amanti della montagna e offre molto anche dal punto di vista culturale. C’è infatti un repertorio ricchissimo di conferenze, incontri musicali e presentazioni di libri che si svolgono per lo più in un bar, Area 51. Il bar è gestito da una giovane studentessa, Aurora, che si propone di valorizzare da un lato i prodotti artigianali e biologici del posto, dall’altro di dare spazio alle idee innovative che le propongono. Aurora lo scorso giugno ha ricevuto il premio Prestazione d’Eccellenza 2023 dall’Euregio per il volontariato giovanile, inoltre è presidente del Gruppo Folkloristico di Castello Tesino, un’associazione che opera per sostenere e valorizzare balli e musiche antiche del territorio unitamente alla valorizzazione dell’abito tradizionale, che vanta di essere tra i più belli dell’arco alpino.
Arrivata all’Area 51 sono stata subito attirata dalle poltrone rosse della adiacente sala cinema teatro, dai proiettori e dagli arredi che ricordano il cinema di un tempo. Il cinema teatro, gestito da Paolo Sordo, è tra i più belli del circondario ed offre prime visioni e spettacoli teatrali qualificati.
Sedutami al bancone con il mio caffè macchiato, su un tavolino ho notato un volume dal titolo: “I volti della mia gente”. Ho chiesto ad Aurora chi fosse l’autore del libro fotografico e mi ha indicato una donna seduta in un tavolino poco distante a cui mi sono subito indirizzata per sapere di più della sua opera.
Entusiasta e partecipativa, mi ha parlato delle sue tante iniziative per far conoscere ai giovani del posto la realtà di un tempo e a turisti e appassionati la Storia con la S maiuscola attraverso le vicende delle persone che hanno abitato il borgo.
Scopro che Graziella è sindaca del paese e la sera la ascolto mentre tiene un discorso durante un concerto della Banda Sociale Folkloristica di Castello Tesino. Ho una passione per le bande; mio padre suonava il basso tuba nella banda dell’esercito, perciò, ogni qualvolta c’è un evento musicale bandistico corro in prima fila ad assistere. Sono sempre colpita dall’armonia che regna durante le esibizioni dove ogni individuo si sposa alla perfezione con il gruppo, agendo come se fosse un unico corpo.
Ho letto che la banda è stata fondata ufficialmente nel 1902 come Banda Sociale anche se era già attiva dal 1888. Dal 2003 è guidata dal Maestro Ivan Villanova che è stato invitato sul palco per ricevere i meritati applausi. La banda, che indossa costumi tradizionali, è composta da oltre quaranta elementi che si incontrano tutti i venerdì per provare. Molti tra i pezzi scelti appartengono al repertorio russo. Perché proprio la Russia? Il presentatore ci spiega che il legame di Castello Tesino con la Russia risale al primo decennio del 1800 quando i Tesini presero a girare le strade del mondo vendendo stampe. Un girovago del posto, di nome Giuseppe Dalle Mule Daziaro, partì giovanissimo e raggiuse dapprima l’Austria e la Polonia, poi andò in Ucraina, Lettonia, Lituania e Russia dove ebbe successo ed aprì alcuni negozi di stampe, in particolare a Mosca e a San Pietroburgo; Daziaro poi rientrò in Tesino in età avanzata e costruì la signorile residenza di Villa Daziaro, a Pieve Tesino. Ancora oggi possiamo ammirare diverse immagini della vita quotidiana russa che hanno permesso di ricostruire usi e costumi dell’impero russo e a noi oggi di ascoltare tra gli altri, memorabili pezzi di Ciajkovskij.
La sindaca in quell’occasione ha premiato la musicista Loredana Dorigato che, entrata a soli 5 anni nel complesso, continua dopo 40 anni a suonare nel gruppo e ha ringraziato tesini e turisti per la partecipazione calorosa ed affettuosa. Loredana inoltre è instancabile insegnante di musica per le giovani leve della Banda Folkloristica.
Ancora sognante per la serata musicale, quando incontro nuovamente Graziella, la trovo indaffarata ad organizzare un evento di più giorni, intitolato Direzione Foreste, che a settembre ha coinvolto i turisti in itinerari di natura, arte e cultura. In quelle giornate è stato inaugurato “il Grifone del Tesino” un’opera di Land Art dell’artista Martalar, creata con scarti di legno provenienti dal territorio, duramente provato dalla tempesta Vaia del 28 ottobre 2018. La scultura, che si staglia sul crinale dell’altopiano di Celado ed abbraccia tutta la valle del Tesino, rappresenta una figura mitologica con la testa d’aquila e il corpo del leone, soggetto che vuole ricordare la storicità del territorio, sul confine tra l’Impero Austroungarico (l’aquila) ed il Regno d’Italia (il leone) e sarà per il futuro simbolo di custodia e vigilanza per tutto l’altopiano del Tesino. Il progetto, voluto dall’Amministrazione comunale e curato dal Comitato Amici del Grifone, ha visto già nel primo mese dall’inaugurazione (8 settembre 2023) la presenza di 14.000 visitatori, molti per la prima volta in Tesino; un’operazione culturale che vuole muovere l’interesse di un turismo lento e responsabile verso il territorio per molti aspetti ancora incontaminato. Il Grifone del Tesino è inserito inoltre nel progetto più ampio “Cammino di Vaia” che sarà a breve finalizzato e comprenderà la visita delle altre opere di Martalar su un circuito per unire arte, natura e storia, 160 km di turismo lento, 10 tappe tra Trentino e Veneto, volte all’aspetto etico del viaggio e all’esperienza in natura.
Chiedo a Graziella di raccontarmi qualcosa della sua impegnata esistenza.
Sono una donna impegnata da sempre nell’associazionismo locale (A.I.D.O., Centro Tesino di Cultura), ho organizzato diverse mostre e ho co-pubblicato e pubblicato alcuni volumi che parlano di storia e tradizioni legate al territorio tesino (Bacaìar del Pàcaro, Un Castello di Ricordi, Dieci anni di storia attraverso l’opera di Don Silvio Cristofolini, All’Alba di Sant’Anna, il 12 agosto 1944 di don Fiore Menguzzo e della sua famiglia, Eravamo dei ragazzi, Terra Tesina, Donna Tesina, I volti della mia gente). Il mio legame con questa valle mi porta a vivere in prima persona la quotidianità del territorio di montagna, sempre nell’intento di favorire conoscenza e coinvolgimento culturale. Sono stata consigliere comunale con delega alla cultura e da tre anni sono Sindaca di Castello Tesino. Il ruolo di donna amministratrice (sono la prima Sindaca nella storia del paese) è senza dubbio molto impegnato e non scevro da diffidenza legata alla differenza di genere in ordine al ruolo che rivesto. Ciò nonostante, sto dimostrando di raggiungere gli obiettivi pianificati in sede elettorale, con grande orgoglio e soddisfazione. Tra questi, merita menzione l’avvio degli scavi archeologici sul dosso di San Ippolito, giunti ora alla terza campagna scavi con ragguardevoli risultati, dopo i tentativi degli anni ‘20, ‘60 e ’80 del secolo scorso.
I numerosi dipinti realizzati sulle facciate del centro storico, raffiguranti la quotidianità e le tradizioni locali, fanno parte di un altro mio ambizioso progetto che vuole portare Castello Tesino nel circuito dei Borghi dipinti d’Italia.
Tematiche etiche mi portano ad organizzare approfondimenti, serate e manifestazioni, quali ad esempio la Pink Run Tesino, al fine di coinvolgere e sensibilizzare la popolazione per crescere consapevoli del nostro futuro. Questo e molto altro fa parte del mio ruolo di donna ed amministratrice, che trova nel mio viaggio, inteso come percorso interiore, l’impegno etico/culturale da tramandare alle giovani generazioni, lo stimolo e la ragione del mio vivere nella comunità.
R.