A Roma c’è sempre tanto da vedere e da scoprire: le mostre e i musei in questi tempi “gialli” sono visitabili, i parchi aperti e i sentieri suggestivi sono numerosi. Anche se vivo a Roma da tantissimi anni, ho visitato, solo da poco, un luogo incantevole: il parco dell’Aniene, fiume considerato fratello minore del Tevere. Paride, l’organizzatore del gruppo di marciatori, e, soprattutto, marciatrici, ha dato appuntamento a me e Gladys alla metro Conca d’oro per evitarci di prendere l’automobile. Dopo circa 1km di cammino siamo arrivati a piazza Sempione per dirigerci al Ponte Nomentano, una costruzione fortificata, in origine costituita da due torri collegate da un muro merlato, occupate un tempo da corpi di guardia uniti da ballatoi . Oggi il ponte è solo pedonale. Lì ci aspettava il resto del gruppo. Abbiamo oltrepassato un cancello aperto e ci siamo avviati su un viottolo che a sinistra costeggia dei campi, a destra l’Aniene. Si incontra pochissima gente: alcuni runners e ciclisti, la zona è silenziosa e suggestiva . A destra si nota un terrazzo di legno con una spiaggetta, dovunque alberi fioriti di bianco che segnalano la primavera e campi di margherite. L’Aniene, che scorre placido, ci fa compagnia, sembra davvero di essere lontano dalla città anche se sappiamo che tutt’intorno ci sono i palazzi di alcuni dei quartieri più popolosi di Roma (Montesacro, Pietralata, Tiburtino).
Lungo la strada numerosi cartelli ci hanno indicato il percorso da seguire, la camminata in tutto è di 6 Km.
Ciò che ho apprezzato di più è stata l’installazione di una barriera anti plastica sul fiume per bloccare i rifiuti provenienti dalla zona est della regione.

Sappiamo quanto la plastica e l’inquinamento delle acque sia uno dei più grandi drammi del nostro tempo e una grande parte dei rifiuti che finisce nei nostri mari è trasportato attraverso i corsi d’acqua che vi affluiscono, come i fiumi che passando per le città raccolgono, purtroppo, molto materiale di scarto e inquinante che poi portano direttamente in mari e oceani. La barriera anti plastica permette di fermare tutto quello che galleggia, ed è così che anche la barriera dell’Aniene servirà come ulteriore blocco per evitare che i rifiuti arrivino fino al Tevere. La passeggiata è finita dopo circa due ore, abbiamo preso la metro a ponte Mammolo, l’ultimo tratto breve sull’asfalto, disabituate al traffico ci è sembrato un percorso lungo ma sono davvero poche centinaia di metri.
Raccomando a tutti questa escursione, adatta davvero a tutte le età.
Farci scoprire o riscoprire i nostri tesori “poveri” e quasi sempre trascurati è uno dei lati non disprezzabile della pandemia
Quindi, è stata una passeggiata a dir poco, rigenerante.