Riceviamo da Stefania un consiglio di lettura che volentieri condividiamo:
Donatella di Pietrantonio, scrittrice di professione medico dentista, vive e lavora a Penne, in Abruzzo. Ha iniziato a pubblicare tardi, ma ha ottenuto grandi successi: nel 2011 esce “Mia madre e un fiume” con cui ha vinto il premio Tropea poi, nel 2014, “Bella mia”, premio Brancati infine, nel 2017, “L’ Arminuta” che ha ricevuto vari premi tra cui il Campiello ed è stato tradotto in più di 30 Paesi. Nel 2020 ha poi pubblicato quello che ne viene considerato il seguito: “Borgo sud”.
Il suo ultimo romanzo (Einaudi, 2023 ) s’intitola “L’ età fragile” e scaturisce nel 2021 da un ricordo confuso e lontano di un fatto di cronaca di trenta anni prima, avvenuto sulle montagne della sua terra, mentre viaggiava verso Roma ed osservava la Maiella innevata. Il romanzo è incentrato sulla storia di una madre, Lucia e di sua figlia Amanda; tra loro c’è un’incomunicabilità profonda che diventa emblematica di molti rapporti di oggi tra genitori e figli.
Amanda va a vivere a Milano per studiare all’ Università ma un giorno, all’ improvviso, torna a casa della madre, nel paese natio, senza spiegare il motivo del suo ritorno. Lucia si arrovella da subito per comprendere l’atteggiamento di Amanda, soprattutto quando le dirà che non vuole più tornare a studiare a Milano. Si scoprirà in seguito il filo che lega madre e figlia: segreti di fragilità e destini che tornano alla memoria da un passato volutamente dimenticato. Anche in questo romanzo lo stile è asciutto ma denso anche nelle descrizioni dei luoghi come nei sentimenti umani; ne risulta una lettura scorrevole ma intensa.
Stefania