Un sorriso da costruire con Marzia nel cuore

Susanna S., Conegliano Veneto, Boscolac (Goma, RDC)

Ho conosciuto Susanna ad Oderzo in occasione di uno degli eventi organizzati per raccogliere fondi per l’Associazione “Costruisci un sorriso”. Sono incuriosita dal percorso che l’ha portata nel mondo del volontariato e le chiedo di parlarmene:

Potrei definire la mia una vita ‘normale’. Una grande passione per il mio lavoro: ho un negozio di arredamento, devo ricevere i clienti, occuparmi degli aspetti amministrativi e di organizzazione. Mio fratello e altri collaboratori si occupano di progettare ed arredare gli interni delle case, io seguo in parte gli allestimenti. Il team di lavoro è molto affiatato e mi piace moltissimo quando riusciamo a capire cosa vogliono le persone che si rivolgono a noi, a interpretare i loro desideri e a realizzare i loro sogni. Amo la lettura, lo sport e, soprattutto, i viaggi. Mi è sempre piaciuto scoprire i Paesi, anche lontani, le persone, la loro cultura, i loro usi e costumi. Sono sempre stati viaggi “on the road” alla scoperta vera del posto in cui mi trovavo. Insomma una vita bella. Qualche anno fa però, di colpo tutto è cambiato. La storia con il compagno della mia vita è finita. Mi sono sentita perduta. Per parecchio tempo ho dovuto lottare per trovare un motivo per alzarmi la mattina anche se avevo gli amici e la mia famiglia che mi hanno accompagnata giorno per giorno, per mano, senza mai lasciarmi sola. Ho iniziato a reagire cercando attività stimolanti e amicizie nuove. Fra queste, Gianfranco ed Elsie, due persone impegnate in progetti per i bambini meno fortunati che mi hanno parlato delle loro esperienze in Congo. Non mi sono potuta girare dall’altra parte. Da lì è cominciato questo viaggio pazzesco. Sono stata a Boscolac (Goma) per due volte in un anno e mi è cambiata la vita. 

I volontari dell’associazione ‘Costruisci un sorriso’ sono  riusciti nell’intento di costruire dal nulla una scuola a Boscolac, in Congo, per rendere possibile un futuro diverso per molti bambini e le loro famiglie. Sono una presenza attiva in una realtà povera e desolata dove hanno cominciato qualche anno fa a gettare le basi per trasformare una casupola di legno, formata da semplici assi, in una scuola. L’istruzione è un diritto fondamentale di ogni bambino, ancora in buona parte negato in un Paese complesso e povero come il Congo. Susanna ed i suoi compagni sono consapevoli che la cultura permette di acquisire autonomia di pensiero e consapevolezza del valore del luogo in cui si vive. Pian piano il progetto ha preso forma e si è ingrandito al di là delle più rosee speranze iniziali:

Grazie alle sei aule costruite, in meno di un anno e mezzo, quasi seicento bambini stanno andando finalmente a scuola. Le iscrizioni sono state talmente numerose che si è dovuto dividere i bambini in nove classi, alcuni frequentano le lezioni di pomeriggio.

‘Costruisci un sorriso’ si è impegnata anche, finché la scuola non sarà riconosciuta dallo Stato, a pagare gli stipendi degli insegnanti e a fornire il materiale didattico necessario. Susanna e gli altri meravigliosi volontari si battono perché la scuola divenga un polo di formazione per gli alunni e per le loro mamme. Imparare un mestiere aiuterà a trovare un lavoro, talvolta a crearlo, migliorando così le condizioni del territorio cui si appartiene. Tante giovani donne stanno seguendo corsi per diventare sarte:

Le divise scolastiche dei bambini sono state confezionate dalle allieve del corso di ‘taglio e cucito’, in un corso professionale: confezionano camicette bianche con pantaloni o gonna blu, è quella infatti la divisa prescritta in Congo dal Ministero dell’Istruzione.

Sono tanti i bambini di una classe a Boscolac: a volte ottanta, tutti vicini, ciò è possibile, mi racconta Susanna, perché sono magri e sottili come giunchi. Arrivano a scuola senza avere mangiato nulla e digiuni restano fino a cena. Le riunioni dei volontari sono sempre piene di progetti, proposte: ognuno apporta ciò che può e ciò che sa: comune è l’intento di riuscire a riempire, oltre alle teste, le pance di quei poveri bimbi. Qualcuno parla di un allevamento di galline, altri di agricoltura mirata. Basterebbe servire a scuola un solo pasto al giorno per cominciare, e fioccano così i conti per stabilire quanto carbone serva per far bollire un pentolone di riso e fagioli per loro. Forse sessanta dollari, o forse di più, ma moltiplicati per sei giorni a settimana sono un’enormità. Susanna e il gruppo spesso trascorrono ore con una calcolatrice in mano, a volte si sentono impotenti nel non poter affrontare tutte le spese che vorrebbero. Partono per il Congo due volte l’anno con biglietti pagati di tasca propria, con valigie stipate fino all’inverosimile di abiti, penne e medicine. Gioiscono quando arrivano donazioni, si organizzano cene e feste per raccogliere fondi, si cercano partner che possano finanziare qualche iniziativa. Oltre alle aule, si è pensato anche alla costruzione dei bagni ma, soprattutto, ci si è impegnati per poter curare i bambini che frequentano la scuola e per fare prevenzione da altre malattie, dando assistenza anche alle mamme e al resto della comunità. A marzo è stato aperto un centro medico: ‘Marzia nel cuore’. Chiedo a Susanna perché il centro si chiami così:

 C’è un’importante storia all’origine di questo centro: Marzia era una giovane donna, stimata avvocata impegnata nella scuola di suo figlio Francesco e per l’Associazione Costruisci un Sorriso. Da mamma aveva a cuore i bambini di Goma, la loro istruzione, il loro benessere. A seguito di un intervento chirurgico per asportare un tumore al cervello, la sua vita è stata stroncata prematuramente. La disperazione del marito Matteo, dei suoi genitori Paolo e Dolores, si è tramutata in forza di rinascita. Invece di fiori per commemorarla hanno chiesto, come Marzia avrebbe desiderato, donazioni. E le persone hanno risposto con entusiasmo, come nessuno avrebbe immaginato. A quel punto i fondi a disposizione erano molti. Si è pensato a diverse alternative ma ci è sembrato che la cosa migliore fosse costruire un centro medico che potesse aiutare e salvare le vite dei bambini e delle persone dei villaggi più poveri vicini a Boscolac. Volevamo che il suo ricordo fosse sempre presente e che continuasse nel tempo a fare del bene. Ora il centro medico funziona già da marzo. Un medico, un infermiere ed un igienista sono a servizio dei bambini e dei villaggi circostanti. Gli alunni della scuola vengono curati gratuitamente mentre le persone esterne hanno accesso con tariffe convenzionate. È stato dotato di quanti più strumenti  possibili: per ultimo un ecografo donato da una famiglia del coneglianese. L’importanza di questa struttura è incredibile se pensiamo in che territorio è inserita dove non è scontato nemmeno il pasto quotidiano. Marzia continua a vivere non solo nel cuore di chi l’ha amata ma pulsa nella speranza data alla gente che ha bisogno di cure e assistenza.

Ascoltare Susanna, Elsie, Gianfranco e le tante persone di Conegliano che dedicano soldi, tempo e impegno a chi ha bisogno, fa riflettere su quanto le nostre vite siano illuminate dal fare qualcosa per chi è più sfortunato di noi. Il dare spesso si trasforma nel ricevere: la gioia di un sorriso, la vista di un bambino orgoglioso per la fasciatura che gli infermieri hanno applicato al suo braccio malato, il fagottino di riso ricavato dal pasto offerto dalla scuola e messo da parte per i fratelli a casa, la foto dei vestitini inviati dai volontari che un prete meraviglioso riesce a scattare per ringraziare i donatori. Saluto Susanna che così conclude il suo racconto:

Come non dedicare il mio tempo libero a tutto questo? Nonostante un’azienda da mandare avanti insieme alla mia famiglia dedico più ore al giorno a ‘Costruisci un sorriso’ e ne sono orgogliosa. Sono riuscita a trasformare un periodo negativo della mia vita in qualcosa di costruttivo. Dobbiamo affrontare sempre con forza quello che la vita ci presenta e cercare di trasformare il dolore e le delusioni in qualcosa che faccia bene a noi stessi ed agli altri.

https://www.costruisciunsorriso.it/donate.html

R.

 

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

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