Viaggio per leggere o leggo per viaggiare?

Ogni volta che organizzo un viaggio cerco notizie di prima mano da persone che hanno vissuto o viaggiato nei posti che andrò a visitare, consulto guide, visito  blog ma, soprattutto, cerco notizie in libreria: quali sono gli autori di quel posto? Quando ne hanno parlato? Come?  Adoro  i libri di viaggio, amo la vita che trapela dai romanzi degli scrittori, l’ambientazione, un vezzo dei protagonisti, un modo di dire tipico del luogo. Cerco notizie di storia, affondo il viso negli atlanti, ma, soprattutto,  mi piacciono le biografie degli autori, me ne nutro per scoprire la fonte delle loro narrazioni.

Sono tanti gli autori cileni che mi hanno aiutato ad entrare nello spirito del Cile, oggi parlerò  di un vero scrittore di viaggi, che ha reso come pochi la bellezza e la potenza della natura in quella terra estrema, il Cile, una striscia di terra lunga lunga tra le montagne e il mare.

Francisco Coloane

Nato a  Quemchi nell’isola cilena di Chiloè, fu iniziato all’amore del mare dal padre, capitano della prima baleniera cilena. Alla morte dei genitori , rimasto senza sostegno economico, lavorò come pastore nella terra del Fuoco, come  marinaio, come ricercatore petrolifero  nello stretto di Magellano per dedicarsi infine alla scrittura. Infatti, agli inizi degli anni 30 si era trasferito nella capitale Santiago del Cile per lavorare, dapprima per il giornale Le Ore, per poi dedicarsi a scrivere racconti pieni di avventura, come lo era la sua vita che tra le tante esperienze annoverava anche viaggi con il poeta russo Evtusenko al sud del Cile, poi spedizioni in Cina, in Mongolia, nelle Galapagos.

Fu scrittore  di grandi avventure e di storie piccole, parlò di vittorie e di sconfitte, Raccontò la storia del Cile e degli anni bui della dittatura e della persecuzione politica.  Ricevette il Premio Nazionale della Letteratura nel 1964.

 Morì a  Santiago del Cile l’ 8 agosto del 2002.

Francisco Coloane è  stato  paragonato a Herman Melville e Joseph Conrad. Alcuni ritengono che lo stesso Chatwin sia stato da lui influenzato.

Dei suoi libri di viaggio ne cito qui tre: sono libri di avventura, scorrevoli racconti dove si dimentica la vita frenetica delle città in cui viviamo per entrare insieme a Coloane nelle grotte marine, ci si immerge in acque turbolente, si lotta in un corpo a corpo con forze più grandi di noi.

Capo Horn

  E’ una raccolta di racconti ambientati nell’estremo sud dell’America Latina. I personaggi sono liberi e disperati eroi , in grado di affrontare miserie e grandezze della vita in quelle terre sconfinate.

Terra del Fuoco

In una natura di sfolgorante bellezza si muovono esseri disperati e coraggiosi. 

La terra del fuoco rappresenta il simbolo della drammaticità delle passioni umane.

La scia della balena

Il protagonista è un ragazzo di 13 anni che ritrova il corpo senza vita di sua madre in una spiaggia di Chiloè.  Rimasto solo, si dà alla vita di mare e si imbarca su una baleniera. Lì  vivrà un’appassionante avventura di mare  e diventerà uomo grazie all’incontro con il capitano Albarran  che lo aiuterà nella sua formazione interiore.

I libri qui enumerati sono testi di avventura, scorrevoli racconti dove si dimentica la vita frenetica delle città in cui viviamo per entrare, insieme a Coloane, nelle grotte marine, ci si immerge in acque turbolente, si lotta in un corpo a corpo con forze più grandi di noi.

Il senso di grandezza e di potenza della natura, dalle montagne alle pianure della Patagonia , dalla sconfinata solitudine dei deserti all’oceano, pervade tutte le sue opere.

R.

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

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