Dalla multiservizi alla molteplicità dei servizi

Anna Maria Limongelli, Roma

Incontro Anna Maria all’uscita da scuola dei suoi figli, è sempre di corsa e mi dicono che è famosa tra le mamme del quartiere per i suoi video motivazionali. Mi avvertono che sarà difficile parlare con lei, ma che la posso conoscere sui social, dove è molto attiva.

-Ma come ? – chiedo -non lavora? – Certo, il suo lavoro è quello di postare ogni giorno qualcosa.

-Allora è una influencer?- Non proprio, ma so che lavora molto con computer e telefono.

Incuriosita, mi faccio dare il suo numero di cellulare per sapere di più di lei. La contatto e le chiedo della sua vita. Anna Maria ha 41 anni ed è mamma di due bambini. Appena finito il liceo ha cominciato a lavorare nel negozio dei suoi genitori. Era un negozio di termo idraulica che un bel giorno è andato in tilt. Ha quindi cominciato a lavorare con una multiservizi per 400 euro al mese facendo le pulizie. Non era certo il suo lavoro di elezione ma cercava comunque di dare una mano per ‘tirare avanti la baracca’, come mi dice. Quando è rimasta incinta del secondo figlio, la società presso la quale era impiegata non le ha rinnovato il contratto; lei si è sentita umiliata, insoddisfatta, bloccata, soffriva soprattutto del fatto che per qualsiasi semplice acquisto doveva rivolgersi a suo marito.

Un giorno una sua amica le ha parlato di un lavoro online. Anna Maria aveva appena avuto una bimba e non aveva nessuno che potesse tenerla, perciò ha pensato che un’occupazione da poter svolgere da casa sarebbe stata l’ideale per lei. Ha cominciato perciò a lavorare on line. Quattro mesi dopo l’inizio del nuovo lavoro ha scoperto di avere un tumore al seno.

 Anna Maria:

La notizia della malattia è stata una botta: chemio, radio, e tutta una serie di cure che hanno comportato uno scombussolamento nel corpo e nello spirito. Sono stati momenti pesanti, mi è tornato addosso il triste ricordo di una devastante esperienza vissuta. Avevo portato avanti con fatica la gravidanza di una femminuccia restando a letto immobile. Il giorno che ho fatto l’amniocentesi mi hanno rassicurato che tutto era a posto. Purtroppo, durante la morfologica, hanno scoperto che la bimba aveva una spina bifida. Ostinata, ho continuato per un altro mese a letto, poi visite, risonanza ma purtroppo alla ventitreesima settimana ho avuto un’ interruzione di gravidanza. I miei due figli parlano tranquillamente della sorella mai nata a cui avevamo già dato il nome di Ginevra. La bimba non c’è fisicamente ma esiste comunque nella nostra famiglia, la nominiamo spesso. 

La perdita di mia figlia prima e la malattia poi mi hanno segnato molto nel corpo e nello spirito ma la nuova occupazione mi ha aiutato in quel periodo a non guardare il problema ma la soluzione. Fino a quel momento ero sempre stata scontenta, vivevo nel panico. L’esperienza del tumore mi ha insegnato a vivere al massimo, ad essere felice di ciò che avevo, ero grata di poter fare le piccole cose di ogni giorno, stare con i miei figli, fare la spesa,-: sono cambiata tanto. Il mio lavoro mi ha aiutato a sviluppare l’atteggiamento positivo, è un lavoro imprenditoriale, sono sempre spinta ad andare avanti.

Lavoro sui social, collaborando con un’azienda italiana: sono una testimonial e condivido la mia esperienza con i lettori.

Chiedo ad Anna Maria se lei è ciò che si definisce ‘Influencer’ ma mi spiega che il suo lavoro consiste nel costruire una squadra e condividere la sua esperienza del prodotto. I suoi introiti vengono da ciò che riesce a vendere e l’azienda la premia anche sul guadagno delle persone da lei reclutate. Il suo obiettivo è quello di crescere nel mercato.

Non è un sistema piramidale è un “multi-levelmarketing”-ci tiene a specificare e aggiunge che lavora in modo legale, ha aperto una partita IVA per essere in regola con le tasse:

Faccio video registrati e in diretta, filmo storie tutti i giorni. Pubblicizzo un prodotto organizzando tutto a mente, non mi piace scrivere. Quando devo fare dirette pianifico minuziosamente il mio intervento. Nel mio lavoro tutto nasce da un passaparola, essendo in presenza attiva ogni giorno ho raggiunto sessantamila followers. Io ho un metodo di lavoro, una strategia precisa, ho appreso a utilizzare il mio profilo che è un vero e proprio negozio. Ho imparato a fare hashtag e a seguire un metodo. Ad oggi sono in grado di compiere delle azioni che mi facilitano per ampliare i contatti. 

Amo il mio lavoro per tutto ciò che mi ha dato, ricordo quando pulivo 14 aule e una grande quantità di bagni a sole 400 euro, ad oggi guadagno molto di più senza spostarmi da casa, tutto ciò, oltre a darmi finalmente di che vivere decentemente è per me un motivo di orgoglio. Essendo mamma sono libera di occuparmi dei bambini e della famiglia,  finalmente posso gestire io la mia vita. Prima, dopo avere lavorato dodici ore in negozio ero stremata, avevo solo una settimana di ferie, adesso posso lavorare dovunque, mi basta una buona connessione internet. La mia prospettiva per il futuro è quella di raggiungere la libertà finanziaria. Per ora mi impegno e la squadra con cui collaboro è cresciuta. Propagando 200 prodotti di uso quotidiano, integratori naturali, articoli per capelli made in Italy, tutti approvati dal ministero della salute. 

Il cliente acquista tutto tramite me dallo shop online personale, in primis gli chiedo quale sia il risultato che vorrà raggiungere e propongo un pacchetto adatto alle sue esigenze. Una volta concordata la proposta io fornisco i dati al cliente che paga autonomamente e in 24 ore gli arrivano i prodotti. Il link di acquisto è personale. Alla base del mio lavoro non c’è il semplice vendere ma il poter offrire a chi lo richieda, un’opportunità lavorativa. Non contatto io personalmente i clienti, sono loro a cercarmi per avere informazioni. La nostra azienda non chiede costi per iniziare, mette a disposizione uno shop online, la spedizione, la fatturazione logistica, la registrazione. Io offro la formazione, i canali comunicativi, il materiale a costo zero, non c’è nessun obbligo di acquisto. Poiché alla base del mio lavoro c’è la credibilità chiedo di testare in prima persona il prodotto per poter poi pubblicizzarlo. Infine, consiglio un kit. In cinque anni molti mi hanno abbandonato, molti cominciano il lavoro come gioco, rimangono in squadra quelli che come me lo considerano un lavoro a tutti gli effetti.

Chiedo ad Anna Maria se ricorda la sua prima cliente, lei mi racconta che la contattò tramite fb dicendo che aveva tanto bisogno di dimagrire, era una mamma sola con difficoltà economiche, alla fine iniziò il percorso con lei divenendo una acquirente affezionata e lo è ancora oggi. Adesso ha molte clienti storiche, quasi tutte non la conoscono di persona, alcune diventano sue collaboratrici e intraprendono lo stesso percorso che ha seguito lei, che diventa un gancio come lo fu per lei la sua amica che le corse in aiuto quando aveva perso lavoro e sicurezza.

Sono contenta, mi sono riappropriata della mia vita, posso partire, spostarmi e gestire tutto dal telefono. Ho bisogno solo di una buona connessione. Se dovessi riempire uno zaino oggi vorrei il mio telefono, l’amore per la mia famiglia, l’energia e la determinazione. Lascerei la negatività, le lamentele e l’insoddisfazione. Naturalmente nello zaino ci sarà sempre il mio cane Ginny, guai a lasciarlo a casa!

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Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

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