Una regista per un oscar

Spesso su questo blog abbiamo parlato di film, ponendo il focus sulle registe donne. Quest’oggi siamo liete di parlare di Maura Delpero, nota per il suo lavoro nel documentario e per la sua capacità di mescolare elementi di realtà con la finzione, sempre con una particolare attenzione all’umanità e alle emozioni dei suoi personaggi.

“Vermiglio”, la sua ultima fatica, è il film che l’Italia ha candidato alla selezione per l’Oscar come miglior film internazionale. Ha avuto la meglio su altri diciotto titoli, tra cui il favorito Parthenope di Paolo Sorrentino.

«Mi auguro che la società, dato che si riproduce attraverso i nostri corpi, inizi a sentire questo problema come suo e non lasci sole le donne» così aveva detto Maura Delpero nel suo discorso di ringraziamento a Venezia, dove con il suo film “Vermiglio” aveva vinto Il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria.  La regista aveva parlato infatti del tema della conciliazione lavoro-famiglia: “Ci vorrebbe uno scatto della società, un pensiero serio su come non lasciare sole le donne. La mia è solo una piccola esperienza, ogni giorno ho allattato sul set ma è un esempio di quello che succede. Quando ho cominciato mi sono sentita dire che darsi un lavoro maschile forse avrebbe richiesto di rinunciare alla famiglia ma non è giusto”.

 Il film “Vermiglio” affronta temi universali quali l’amore, il conflitto tra tradizione e cambiamento, e la complessità delle relazioni umane in un contesto di isolamento e diffidenza. La pellicola si distingue per l’attenzione ai dettagli, sia nei paesaggi che nei silenzi, e per l’approfondimento dei personaggi femminili, in particolare Lucia e Virginia, la cui ribellione rappresenta uno dei nuclei narrativi.

Siamo nel 1944, ultimo anno della Seconda guerra mondiale. Pietro, un giovane soldato siciliano, conduce Attilio, un suo compagno ferito, alla sua casa in montagna a Vermiglio in Val di Sole. Nel paese il nuovo arrivato sarà attirato solo dalla figlia del maestro del villaggio, Lucia. Ciò attirerà pettegolezzi e chiacchiere.  Sullo sfondo, la Montagna e i suoi ritmi.

Claudia Delpero è nata a Bolzano, ha studiato a Bologna, dove ha consumato bulimicamente, come lei stessa afferma, i film della Cineteca. La regista ha vissuto in Francia e ora vive tra Italia e Argentina, a Buenos Aires con il marito attore argentino e la figlia piccola, presente in una scena del film. La regista sente molto Il tema delle uguaglianze e della democrazia:

Spero in un futuro di storie più paritarie, in cui non c’è più un punto di vista di genere, ma il punto di vista dell’autore e basta e spero che questo movimento di rinnovamento, pure se si muove goffamente, magari facendo errori, porti a scardinare il cinema come universo maschile, bianco, ricco, del Primo mondo“.

Il film è recitato in dialetto, e la regista ha scelto una ad una le comparse conosciute sul posto. È un lavoro originale, lontano dai modi consueti di girare. Così ha risposto la regista alla domanda se il suo è un cinema difficile:

 “Non ho consapevolezza di quanto sia difficile, per me invece è facilissimo. Ho grande fiducia nello spettatore attento, attivo. Non demonizzo il cinema intrattenimento, sia chiaro, ma io stessa non vado al cinema per essere presa per mano, ma per sentire l’esperienza creativa che c’è dall’altra parte, è cercare emozioni del cuore e della mente”.

     Quando le hanno chiesto se il suo è un cinema libero, ha così risposto:

 “Non è mai veramente libero perché il controllo assoluto non è possibile, ho tagliato scene, ho fatto i conti con condizioni impreviste, sono altre le arti più libere del cinema che coinvolge tante persone“.

 Il film concorrerà per la shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy e che sarà resa nota 17 dicembre 2024. L’annuncio delle nomination è previsto per il 17 gennaio 2025, mentre la cerimonia degli Oscar sarà il 2 marzo 2025.

Noi donneconlozaino faremo il tifo per Maura.

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

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