Quando si vive in un luogo così diverso dal proprio paese, l’occhio si abitua ad altre bellezze e posture, si acquisiscono diverse abitudini e gusti, si approfitta di opportunità differenti. Mi accorgo di tutto questo quando rientro in Italia ed è lì che mi rendo conto allora di provare una certa nostalgia.
Colgo l’occasione di un invito a un seminario per me molto importante per partire da Casablanca per un lungo fine settimana in Italia. Devo preparare il mio intervento all’Università, il viaggio è lungo e faticoso a causa del ritardo del volo e di navette perse e corrispondenze mancate. Non mi lascio scoraggiare però perché sull’altro piatto della bilancia mi aspettano momenti intensi e appuntamenti importanti. Prima di tutto c’è l’accoglienza della mia amica Morena: una cena e poche ma intense chiacchiere. Facciamo fruttare le poche ore insieme anche per tessere collaborazioni e organizzare il prossimo evento del CRAP (Comitato Ricerche Associazione il Pioniere). Tra aeroporto e stazione non ho avuto tempo di approfittare di Bologna: l’indomani mattina già devo partire per Verona dove ho appena il tempo di posare i bagagli nell’accogliente Airbnb di Giulia, a soli dieci minuti a piedi dalla stazione, per poi dirigermi all’Università. Là incontro Claudia, anima di questo incontro, insieme alle fantastiche professoresse Rosanna Cima e Marcella Milana. Un bel sole caldo ci attende ma in molti mi raccontano dei disastri delle piogge che nei giorni precedenti hanno colpito queste regioni settentrionali.
Il pomeriggio all’interno della grande aula Menegazzi scorre all’insegna delle emozioni e delle riflessioni suscitate nell’evocare Alberto Manzi: presento il mio libro ma soprattutto condivido la mia conoscenza dell’uomo, del maestro e dello scrittore insieme all’amico Paolo e a due altri relatori: Andrea Mulas e Paolo Vittoria il quale, dopo il seminario, sorseggiando uno spritz, mi racconta delle sue esperienze in Brasile. Incontri importanti, come sottolineo salutando Rosanna e Claudia e proseguendo la serata insieme a Loretta, artista e amica che ci tiene a farci ri/scoprire Verona insolita insieme a quella più nota dell’Arena e della casa di Giuletta e Romeo. Passeggiare in città è davvero piacevole e la compagnia permette di godere appieno del luogo, tra racconti di avventure e di vite passate. Mi sento molto fortunata di poter godere della bellezza di questa Italia che conosco poco e circondata da persone interessanti e amiche.
L’indomani mattina mi avvio verso la stazione Porta Nuova e prendo il treno per Brescia, altra bellissima città il cui centro è facilmente raggiungibile a piedi. Mi fermo a mangiare qualcosa a Corso Garibaldi dove incontro l’amica scrittrice Alessandra Albertini, mia guida della città e moderatrice della presentazione presso la Libreria delle Ragazze e dei Ragazzi. Anche questo pomeriggio si rivela intenso per lo scambio con il pubblico caloroso e interessato. Germana e Chiara sono le incredibili libraie di questo luogo di scoperta e attività per tanti giovani lettori e lettrici.
Alessandra, generosa e sensibile, passa dalla conduzione dell’incontro all’accoglienza familiare nella sua casa dove le chiacchiere diventano intime parlando di scrittura, destini, viaggi e amori. L’indomani mattina presto mi accompagna all’aeroporto e vedo Bergamo da lontano. Sono certamente contenta di tornare alla mia vita marocchina, ma strizzo l’occhio alla Città Alta che scorgo mentre aspetto di salire sull’aereo e mi dico sorridendo che tra qualche settimana ritornerò da queste parti…
P.