In più di un’occasione in passato ho pensato di includere Bali nei miei itinerari di viaggio avendo un caro amico che vive da anni da queste parti, ma mai avrei immaginato di approdare qui perché mia figlia ora ci abita con il marito e pensa di fermarcisi per un paio di anni. Delle difficoltà di viaggio passate ne siete al corrente se avete letto i miei resoconti precedenti su questo blog.
L’ isola di Bali è famosa fin dai miei lontani tempi di gioventù, è una delle più gettonate attrazioni turistiche a livello mondiale. Grazie al surf, ai templi, alle risaie, alle spiagge di sabbia bianca o vulcanica, alla buona cucina, all’amabilità della sua gente e ad una maggior apertura e tolleranza religiosa in un paese musulmano, è visitatissima. Devo premettere che io non amo molto questi posti straripanti di gente e di “movida” , non li ho mai apprezzati neppure da giovane, prediligo luoghi più solitari ma, in questo caso, l’obiettivo che mi ha portato qui è stato quello di poter stare con mia figlia e con la nipotina che a breve nascerà in questa terra.
Sono passati solo pochi giorni dal mio arrivo ma, ogni ora che passa, mi sento più a mio agio. Sono alloggiata in Casa Palma Bali (ottima scelta per quei turisti che desiderano scegliere una residenza e non un albergo) e per il momento gironzolo per Canggu e dintorni su moto che schizzano veloci in mezzo ad una marea di tanti altri veicoli a due ruote. Il turismo locale è a terra ma si osservano molti occidentali che hanno scelto Bali per vivere o anche turisti, prevalentemente giovani, che si sono trovati a fermarsi qui a causa della pandemia e della chiusura delle frontiere di tutti i paesi del cono sud. La temperatura è gradevole e, anche se fa abbastanza caldo, siamo nella stagione secca per cui l’umidità non è ancora alla sua massima espressione (per fortuna). Fin dai primi giri in moto ho subito amato il verde delle collinette e dei campi di riso, il cibo nella sua semplice ma saporita ed impeccabile presentazione e la gentilezza delle persone del luogo, ma devo dire che sono i tramonti quelli che mi hanno rubato il cuore! Un vero spettacolo ed esplosione in tutte le tonalità del rosso che sembrerebbero possibili solo con filtri speciali e invece sono completamente naturali. “Paradiso” è il nome che spesso utilizzano per quest’ isola. Sono appena arrivata e pian piano cercherò di girarla un po’ e conoscere le cose più significative di questo luogo ma ho l’ impressione che ben presto un paradiso lo sarà anche per me!
Salam Pembuka ( saluti )
Pic
Bellísimo il tuo racconto!
Molto attraente l’avventura
Abbracci