Pubblichiamo qui la prima parte del racconto di:
GRAZIA FRESU
I
Al “Giardino Eden” di Ischia
A volte, amore, come stasera, ceniamo qui insieme, in questa virtualità che solo noi sappiamo rendere reale, la lontananza si dissolve e siamo io e te … sul mare, sempre il solito canto che sa di porto, d’isola, di bonaccia e di vento, sempre un tavolo al riparo che la brezza marina accarezza appena, i cristalli scintillanti, i sapori, le labbra in attesa, gli antichi richiami, a volte una chitarra con corde gentili che si insinua sotto la pelle. E ogni volta la musica racconta me e i luoghi, racconta me e te in questo trovarsi e perdersi che come un’altalena dorata brilla nel correre dei giorni. La notte con te non misura i tramonti e le albe non possono nulla nel seno della nostra luna indiscreta. Tutto il tempo è qui mentre sognamo d’esserci.
II
Al “Grand Hotel President “di Sorrento
Amiamo le terrazze sul mare, stasera ne scegliamo una a Sorrento, nell’ora del tramonto, quando i promontori si stagliano oscuri contro il cielo, la linea dell’orizzonte si tinge di porpora, si fa strada un silenzio cercato poco a poco tra i profumi più acuti della costa, le luci sull’acqua, le barche che dondolano nei porti. Amiamo una tavola per due con tovaglia bianca, candele, fiori, un cameriere discreto, quasi invisibile che serve piatti raffinati su porcellane impeccabili. il tintinnare delle coppe, una brezza leggera che si sveglia dal mare. Amiamo i nostri gesti, intensi e trattenuti, il gioco degli sguardi su un baratro di rocce e d’attrazione, il cibo offerto all’altro, i baci sulle mani, il sorriso che accende le parole, questa storia che parrebbe improbabile e sta lì nel segreto dei nostri sensi, nel passo di una malinconia dolce che viene a visitare l’emozione.