Dopo 5 anni di Sud America, al mio ritorno a Roma ero vogliosa di tornare almeno col pensiero nell’emisfero australe ed in un impeto canoro mi ero iscritta per partecipare al coro “Aquarela do Brazil”. La sede era a piazza Navona, presso il consolato del Brasile ed il gruppo era simpaticamente eterogeneo: italiani, brasiliani, un’olandese, un’inglese, tutti con potenti voci, le donne quasi tutte soprano. Poi, arrivò lei, l’unica voce stonata, ma non perché lo fosse davvero, era solo incapace di modularsi sui toni delle canzoni del Brasile ed il maestro la riprendeva sempre. “Elena, conta come una brasiliana! non 1-2 -3- 4 ma in modo sincopato, non capisci?” Lei persisteva nei suoi errori e ciò me la rese simpatica. Seppi che era avvocato civilista, e, orrore!, era nata e vissuta ai Parioli, quartiere cosiddetto “bene” di Roma Nord. La invitai ad una gita in montagna, preoccupata per i miei amici molto casual, temevo si trovasse a disagio. Lei arrivò all’appuntamento con una sacca da marinaio, allungò il suo sacco a pelo per terra e nei tre giorni di convivenza fu operosa e adattabile, era sì pariolina, ma accompagnava da anni gruppi di Avventure nel mondo in posti lontani ed improbabili.
Le sue doti canore le dedicò poi ad un gruppo da lei formato dove cantava musica soul e, soprattutto, black. Cantava nei locali “ Vorrei la pelle nera” e la pelle nera la volle per davvero. In poco tempo si era trasformata in avvocato immigrazionista, correva con la sua valigetta marrone ( la sacca da marinaio la riservava solo ai viaggi) là dove c’era da difendere i diritti dei suoi ragazzi del Senegal, della Costa d’Avorio, venuti in Italia per fuggire dalle guerre o semplicemente per trovare una vita migliore.
Oggi alterna escursioni nei mercatini per arredare le 3 case vacanza( due a Roma e una a Spoleto) che gestisce, come host, e corse in tribunale. Non le basta essere avvocato, amministratore di sostegno, mediatore civile, ha bisogno di fare sempre di più. Si divide tra Spoleto e Roma.
Nel tempo libero organizza concerti e mostre di quadri per raccogliere fondi per dare un tetto ai cani vecchi, abbandonati da padroni insensibili. L’associazione si chiama “Una casa per Birillo” ma necessita di un articolo a parte.
Ahimè, vive ancora ai Parioli, ma, si sa, nessuno è perfetto!
R.
Grande donna, anima bella e splendente!!!
Non gettiziamo i Parioli c’è tanta brava e bella gente anche lí!
Fiorella, ovviamente quella sui Parioli era una battuta, uno scherzo tra me e lei…