Lavoro felice, vacanze felici

Arianna, Milano

Lavoro felice, vacanze felici

C’è stato un tempo in cui alcuni imprenditori illuminati in Italia si impegnavano a costruire imprese felici. Si preoccupavano di distribuire ricchezza, cultura e benessere oltre che guadagnare, con la convinzione viscerale che potesse esserci un ritorno anche nella produttività dell’azienda.
Questa ormai è storia nota, ma che si preoccupassero addirittura delle vacanze dei loro collaboratori per me è stata una scoperta!
Di villaggi industriali ne ho visitati diversi in questi anni di vita nel Nord Italia. Ho camminato tra le vie di Crespi d’Adda, un villaggio industriale ottocentesco perfettamente conservato e abitato, situato nei pressi di Bergamo. Una piccola isola talmente piacevole ed interessante da essere diventata Patrimonio Unesco. In un villaggio industriale ci ho persino lavorato. Metanopoli alle porte di Milano è la piccola città ideale progettata da Mattei per i lavoratori dell’ENI.

Se ho imparato qualcosa sull’Urbanistica dalla mia breve esperienza di dottorato in Pianificazione urbanistica e Design, è che racconta molto di più che di spazi urbani e architetture. Leggendo ed interpretando i territori antropizzati possiamo capire gli aspetti sociali, storici ed economici che hanno interessato una popolazione.

In questi anni, avendo il mare molto distante, ho imparato ad apprezzare le nostre belle montagne del nord. Per questo, vengo catturata spesso dalle loro immagini. Qualche sera fa, mi sono imbattuta in una story su Instagram dove una Influencer aveva postato delle foto ambientate nel Villaggio Eni sulle Dolomiti. “Cosa? Un impianto dell’Eni proprio sulle Dolomiti!? Impossibile!”, ho pensato. Dopo qualche ricerca, ho capito che non si trattava di un insediamento abitativo annesso alla fabbrica, ma di un villaggio vacanze!

Ebbene si, all’inizio degli anni Sessanta l’Eni aveva inaugurato un centro vacanze a Borca di Cadore in provincia di Belluno, accessibile a tutti i dipendenti e alle loro famiglie. Oltre al fatto che l’azienda si occupasse di coprire quasi interamente i costi, quello che mi ha colpito è l’elevatissima qualità architettonica ed urbanistica del luogo. L’idea innovativa e visionaria di Mattei e dell’architetto Gellner di creare edifici che non mostrassero alcuna distinzione gerarchica, accessibili a tutti, perfettamente fusi nel paesaggio sia per forme che materiali. Per di più la progettazione non si è limitata all’urbanistica e agli edifici. Il design ha dato forma agli interni e agli arredi di spazi pubblici e privati, alle aree verdi e ad un ecosistema di servizi sociali, sportivi e ludici che gli ospiti del villaggio potevano fruire.

Impensabile ai giorni nostri, quando spesso le grandi aziende si adoperano quasi esclusivamente a tagliare i costi e non si preoccupano del benessere dei dipendenti. Eppure, 60 anni fa si costruiva qualcosa di tanto attuale in cui poter ritrovare tanti dei benefici che ancora oggi ricerchiamo: salvaguardia ambientale, benessere psico-fisico, contatto con la natura, sensibilità sociale.

Purtroppo, come spesso accade, dopo la morte di Mattei il villaggio è stato pian piano smembrato e venduto a privati. Oggi è possibile prendere in affitto su Airbnb alcune di queste splendide villette, ancora arredate con lo stile originale. Sicuramente, Borca di Cadore e il villaggio Eni sarà il mio prossimo viaggio.

Questa storia mi ha colpito tantissimo e donato un senso di ottimismo che volevo condividere.
Guardiamo esempi positivi per migliorarci e affrontare il futuro con entusiasmo. Cerchiamo sempre il bello, il futuro dipende anche dalle nostre scelte di oggi.
Forse è solo un sogno pensare che benessere, bellezza, cura dell’ambiente e profitto possano non solo coesistere, ma alimentarsi a vicenda. Sicuramente è quello che voglio continuare a sognare per il nostro futuro.

Arianna

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

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