Riceviamo e pubblichiamo volentieri un reportage da Anna Maria, in viaggio a Bali dove si reca spesso per trovare sua figlia Ignacia che vive lì con la sua famiglia.
Bali, luglio 2024
Se vieni nell’ isola degli dei e non sei palestrato e tatuato sei sicuramente un’eccezione. Ho sempre frequentato i centri sportivi in diverse parti del mondo ma non mi è mai capitato di vedere tanti corpi che ostentano i loro disegni come da queste parti. Generalmente, quando sono a Bali, lascio da parte il mio pilate Reformer e mi dedico a un po’ di palestra. Gli attrezzi e pesi mi annoiano abbastanza ma qui il tempo mi passa volando osservando i corpi ben allenati di tanti adoni di ogni nazionalità. Osservo una carrellata di tatuaggi dei più variati e variopinti.
I tatuaggi erano molto comuni in antiche civiltà per poi costituire una prerogativa di ex galeotti, carcerati, credenti religiosi, marinai e prostituite fino a qualche anno fa. Ai nostri giorni la moda si è estesa a tutti e questa “marchiatura generalizzata” mi incuriosisce molto. Fino a poco tempo fa mi piaceva ammirare qualche farfallina tatuata magari in un posto remoto ma adesso mi sembra un’esagerazione.
Ma cosa spinge tante persone, quasi sempre portatori di splendidi corpi, a sfregiare la loro pelle con simboli, segni, parole, paesaggi .. e chi ne ha più ne metta, per poi portarseli dietro per il resto della propria vita?
So che, a livello medico, il tema non va affrontato con leggerezza: i pigmenti colorati possono staccarsi dai disegni sotto pelle e depositarsi nei linfonodi, sentinelle che si attivano in caso di virus, attacchi batterici e tumori. Nonostante questo sono sempre più numerosi coloro che decidono di portare sulla loro pelle questi segni. Forse cercano nell’ago e lo stencil una diversità che li renda unici o davvero invece di scrivere un libro preferiscono imprimere sui loro corpi fatti, eventi, persone, gusti, ricordi?
Il corpo secondo me non è un quadro e, soprattutto, dovrebbe essere e rimanere inviolato da queste pratiche che sono in più nocive per la salute. Il corpo è un’ opera d’arte di per sé e spero fortemente che questo paradosso dei tatuaggi perda pian piano importanza. Per il momento intanto, tatuaggi a parte, mi dedico al fitness circondata da questi bei corpi.
Anna Maria detta Pic
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