Il nostro blog è visitato da donne viaggiatrici che spesso, prima di mettersi in cammino, leggono libri degli autori dei posti che andranno a visitare. Anche io prima di recarmi in Cile mi sono documentata e scelgo per le donne con lo zaino una scrittrice che ben rappresenta la sua terra.
Marcela e le sue donne
Una scrittrice che ho molto apprezzato è Marcela Serrano. L’ho conosciuta poco prima di partire per il Cile e l’ho amata molto senza capirla davvero a fondo finché non ho visitato Chiloè. Il suo libro “L’ albergo delle donne tristi” infatti è ambientato lì e le sue donne rivelano, oltre alla propria identità, le peculiarità della bellissima isola in cui è ambientato il romanzo.
L’albergo delle donne tristi
Avendo ereditato dal padre un albergo a Chiloè, Elena, psichiatra, vi accoglie le “donne tristi” che hanno bisogno di tranquillità e sostegno. Elena è un’eccellente ospite e terapeuta, in grado di accogliere donne provenienti da lutti e separazioni, di ogni ceto e condizione sociale, rese sorelle dalla tristezza di vivere.
Floreana è la protagonista del libro, famosa storiografa convinta di essere sconosciuta a tutti, è piena di dolore per la separazione dal marito e per la scelta del figlio di vivere con il padre. Ha deciso di chiudere con il sesso e con le relazioni sentimentali. Nell’Albergo intende trovare la tranquillità per cominciare un nuovo libro. Difende strenuamente la castità di fronte alle perplessità delle ospiti della casa che la vedono giovane e piacente. Nell’albergo c’è un variegato mondo femminile con cui si confronterà e incapperà in una serie di eventi che la faranno uscire dalla clausura ed entrare in contatto con il paesino di pescatori adiacente all’albergo dove incontrerà il medico del paese, Flavian. Conoscerà anche il cugino di Flavian, Pedro, un giovane omosessuale scrittore di romanzi erotici.
La “tristezza” è comune a tutto il gruppo ed in ognuna di queste donne tristi ci si può rispecchiare e trovare spunti per riflettere sulla propria esistenza e, forse, migliorarla. Chiloè fa da sfondo alla tristezza, con i suoi paesaggi marini umidi, tra gente solitaria e dignitosa, tra i silenzi e le attese.
Marcela, figlia d’arte ( sua madre è Elisa Perez Walker, una nota romanziera e suo padre il saggista Horacio Serrano), nasce a Santiago del Cile nel 1951. Ha quattro sorelle, che influenzano molto la sua scrittura “al femminile”. Vive con due di esse per un anno a Parigi. Nel 1973, parte per l’Italia per sfuggire alla dittatura. Rientra a Santiago nel 1977, ricomincia a studiare e, dopo avere ottenuto il diploma in incisione nel 1983, lavora nell’ambito delle arti visive. Nel 1991 pubblica il suo primo romanzo “Noi che ci vogliamo così bene”.
Marcela Serrano è una delle scrittrici più significative dell’ America Latina. Il Cile appare in quasi tutte le sue opere:
– Noi che ci vogliamo così bene (Nosotras que nos queremos tanto, 1991), Feltrinelli 1996,
-Il tempo di Blanca (Para que no me olvides, 1993), Feltrinelli, 1998,
-Antigua, vita mia (Antigua vida mía, 1995), Feltrinelli, 2006,
-L’Albergo delle donne tristi (El albergue de las mujeres tristes,1997), Feltrinelli, 1999,
-Nostra Signora della solitudine (Nuestra Señora de la soledad,1999), Feltrinelli, 2001,
-Un mundo raro (2000, (racconti),
-Ciò che sta nel mio cuore (Lo que está en mi corazón, 2001), Feltrinelli, 2002
-Arrivederci, piccole donne (Hasta siempre, mujercitas,2004), Feltrinelli, 2004,
-I quaderni del pianto (La llorona, 2008), Feltrinelli, 2007,
-Dieci donne (Diez mujeres, 2011), Feltrinelli, 2011,
-Adorata nemica mia (Dulce enemiga mía, 2013), Feltrinelli, 2013,
-Il giardino di Amelia (La novena, 2016), Feltrinelli, 2016.
-Il mantello, in Narratori, traduzione di Michela Finassi Parolo, Milano, Feltrinelli, 2020.
R.