Notti magiche

Oggi la mia amica Carla mi ha ricordato che tra poche ore comincerà la notte di san Giovanni, festeggiata come la notte delle streghe. Questa tradizione, che unisce elementi pagani e cristiani, ha radici antiche ed è considerata un momento magico dell’anno, in cui si crede che le streghe, i folletti e altre creature si radunino per celebrare e compiere incantesimi. Secondo le credenze, le streghe sarebbero particolarmente potenti in questa notte, in grado di predire il futuro e compiere sortilegi di vario tipo. Durante la notte di San Giovanni, sono comuni alcune pratiche tradizionali, come accendere fuochi e saltare attraverso le fiamme per purificarsi e allontanare gli spiriti maligni. In alcuni luoghi si organizzano processioni, cerchi magici, spettacoli pirotecnici e festeggiamenti.

La figura della strega nella notte di San Giovanni è legata alla tradizione popolare, non ha una connotazione negativa, al contrario è apportatrice di bene. La festa è caratterizzata da un’atmosfera magica e mistica, un modo per celebrare il solstizio d’estate e le tradizioni. Un’usanza particolarmente diffusa in Toscana è quella della preparazione dell’acqua di san Giovanni, detta anche acqua degli odori o acqua dei profumi.

Raccogliere e far macerare le foglie di erbe e, tra esse, soprattutto l’iperico, si dice che produca un’acqua piena di meraviglie. L’importante sarà immergere le piante in acqua in numero dispari. La ritualità, mi ha ricordato Carla, nella giusta successione è la seguente: il garofano, l’elicriso, le foglie del noce, la lavanda, la  menta, il basilico, la maggiorana, l’origano, il rosmarino, il timo, l’alloro, il gelsomino, la rosa, le foglie di limone e di arance, la ruta, l’erba cedrina, l’iperico… Ma io farò tesoro di ciò che offre il mio balconcino o della generosità delle mie amiche con il pollice più verde del mio per poter preparare la mia acqua. Le foto sottostanti sono appunto del balcone di Carla Cerasaro che si è offerta di approvvigionarmi.

Il raccolto andrà immerso in una bacinella con dell’acqua ed esposto alla luce della luna. Si utilizzerà poi quest’acqua per lavarsi mani e viso per propiziare la fortuna. La tradizione dice che l’acqua dovrà essere preparata  da una donna, rigorosamente a digiuno, la notte del 23 giugno tra le 23 e le 6 del mattino. Su questo non ci saranno problemi, sono una donna, e cercherò di cenare verso le sette di sera per rispettare il dettame del digiuno. La prescrizione dice anche che si dovrà lasciare il raccolto a macerare una notte intera, sotto la luna. Sul mio balcone, che si affaccia su una strada rumorosa e trafficata di Roma, la luna si intravede a sprazzi tra i palazzi di fronte, ma io cercherò lo stesso di compiere questo rituale magico.

Si dice che lavandosi la faccia con questa acqua si potrà ottenere una pelle liscia, che sarà protetta da dermatiti, scottature e dalle macchie provocate dal sole e dall’età. È un’acqua speciale che, pur essendo preparata da una donna, potrà essere consumata da tutta la famiglia perciò inviterò i miei figli a farne uso. Carla mi raccomanda di regalare l’acqua eventualmente avanzata e di tenere a mente che pur se parliamo di luna, streghe e magia, bisogna ricordare che la proprietà delle erbe è una scienza antica e confermata. Le mie amiche ‘più streghe’ mi dicono che l’acqua è utile anche contro il malocchio, per trovare nuove amicizie e, per chi è alla ricerca dell’anima gemella, potrà servire a trovarla. Io ci proverò, chissà che l’acqua profumata non mi faccia volare come le streghe in una delle prossime notti magiche o, almeno, mi porti via  un po’ di  malinconia.

R.

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

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