Dalla Sardegna al Continente

Giulia e Matilde- Siniscola, Roma, Monaco di Baviera

 

Giulia e Matilde sono amiche da quando erano piccole. Sono nate entrambe a Siniscola, un piccolo centro della costa orientale della Sardegna, in provincia di Nuoro. Il paese è noto per il suo territorio suggestivo, ricco di straordinari paesaggi naturalistici, un paradiso incontaminato con le sue scogliere e spiagge di selvaggia bellezza, la sabbia finissima e bianca, le acque cristalline, un luogo unico al mondo. Da piccole le due condividevano, oltre all’amore per quel posto così straordinario, giochi, passeggiate al mare, amici e risate, tante.

Giulia

Prima di tre fratelli, mentre frequentava il liceo scientifico, una sera di cinque anni fa ha ricevuto una triste notizia dai suoi genitori: presto avrebbero dovuto trasferirsi in Germania per migliorare la loro condizione di vita. Triste e amareggiata, ha dovuto preparare il suo bagaglio, salutare i suoi compagni di scuola per allontanarsi per la prima volta da casa, lasciando la sua amata isola per il continente. Arrivata a Monaco di Baviera, mentre i suoi fratelli hanno cominciato a frequentare la scuola tedesca lei, ormai quindicenne, non ha potuto farlo.

Giulia: In Germania, se si sono compiuti quindici anni non si può entrare nel sistema scolastico se prima non si impara la lingua, perciò dovevo prima imparare il tedesco per essere ammessa a scuola. I primi mesi sono stati terribili. Chiusa in casa non volevo vedere nessuno, pensavo solo al mio paese lontano, alle amicizia perdute. Finalmente ho potuto cominciare a studiare la lingua ma il mio corso è durato due anni invece che otto mesi per via del covid. Finito il corso di tedesco ( sono fiera del mio c1), ho saputo che avrei dovuto ricominciare gli studi dalla terza media, non me la sono sentita, scalpitavo per conquistare la mia libertà, il mio obiettivo era diventare indipendente.

Matilde

Matilde è cresciuta a Siniscola, la mattina frequentava la scuola, il pomeriggio prendeva lezioni di danza. Dopo aver conseguito la maturità, ha realizzato che vivere in una cornice naturale di grande suggestione ed interesse storico e ambientale, dal punto di vista lavorativo, le offriva svariate possibilità che però non le interessavano: abbondavano i posti di lavoro da cameriera sottopagati e frustranti. Ha pensato perciò di tentare la sorte iscrivendosi ad un provino di danza a Roma, ma poi, presa da un viaggio con le sue amiche a Malta, ha dimenticato di informarsi sull’esito del suo provino:

Matilde: Un giorno, ero in spiaggia con le amiche, ho ricevuto un messaggio che mi informava che ero stata presa alla scuola Skillz di Roma per una formazione biennale. Non potevo crederci, ho cominciato a fantasticare… I giorni di vacanza sono volati, non pensavo più a nulla se non agli allenamenti di danza, alle scarpe da Hip hop, ai body da indossare…

Giulia: A diciassette anni ho cominciato a lavorare, anche per non gravare sui miei genitori, mio padre lavorava di notte per riempire i camion che approvvigionavano i negozi italiani, mia madre come commessa. Faticosamente ho messo dei soldi da parte e, appena compiuti i diciotto anni, sono andata a vivere da sola. Ho iniziato a lavorare dapprima in un supermercato, poi come babysitter, infine in un negozio di abbigliamento da dove volevo fuggire in quanto venivo sfruttata, lavoravo più ore del dovuto e non mi venivano pagati gli straordinari. Un giorno, un’amica che lavorava da Zara mi ha presentato alla sua datrice di lavoro che ha voluto conoscermi e mettermi alla prova, mi ha trovato precisa, svelta e affidabile e mi ha assunto.

Matilde: Sono approdata a Roma piena di aspettative, non vedevo l’ora di cominciare a ballare. Quando sono entrata per la prima volta in sala prove ho sentito il mondo crollarmi addosso: nulla di ciò che avevo appreso a Siniscola mi sembrava appropriato per la nuova routine di “urban dance”, ero ingessata e mi sembrava di non riuscire a seguire la musica. Ho cominciato a vivere in casa di mia zia, mi mancavano famiglia ed amici, volevo rinunciare al mio progetto, rientrare in Sardegna…

Giulia: Adesso lavoro come manager, sono ben retribuita, non è il lavoro dei miei sogni, vorrei ricominciare a studiare, sogno di diventare avvocata ma per il momento ho una casa da mantenere, cibo, vestiti e bollette da pagare e mi tocca aspettare.

In attesa di intraprendere un nuovo percorso di studi, ho imparato l’albanese grazie ad un mio amico che non conosceva il tedesco. Mentre parlava con gli amici, solo ascoltando le sue conversazioni ho imparato a decifrare la sua lingua. Adesso cerco di apprendere un po’ di russo.

 

Matilde: Ho tenuto duro e sono rimasta a Roma, adesso vivo in una stanza in affitto sognando di poter avere una casa tutta mia, passo le mie giornate in sala prove e quando sono a casa ballo nella stanza allenandomi davanti allo specchio per migliorare, spero di riuscire un giorno a dire: “Ce l’ho fatta!”

Mentre Matilde torna spesso in Sardegna, Giulia manca da due anni dal suo paese.

 Matilde: Mi piace incontrare Giulia e a volte ci spostiamo tra Monaco e Roma. Ultimamente Giulia ed io eravamo in una discoteca della capitale, finalmente felici di esserci incontrate e, mentre eravamo distratte, piene di gioia per esserci riunite, ci hanno derubato del portafoglio. Mentre per me è stato un incidente privo di conseguenze, Giulia ha dovuto passare un giorno in questura per poter effettuare la denuncia e tornare a Monaco. Ma Giulia non si è abbattuta, mi ha solo detto: “Meno male, starò due giorni in più a Roma!”

 Le due amiche si sentono per telefono ogni giorno, da Roma e da Monaco si raccontano i loro progressi, le loro ambizioni, ma soprattutto sognano di tuffarsi insieme nel mare della loro isola.

R.

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: