Oscar e ageismo

Cosa c’entra un oscar con l’ageismo? Entrambe le parole cominciano con vocale, la prima deriva da ansa, “divinità”, e gaira, “lancia”: “lancia di Dio”.  Oscar è un nome proprio, Sant’Oscar è celebrato il 3 febbraio ma il termine viene comunemente associato al premio Academy Award, conosciuto come Premio Oscar o semplicemente Oscar. È il premio cinematografico più prestigioso e antico al mondo, venne assegnato infatti per la prima volta il 16 maggio 1929. 

Ageismo invece è un inglesismo (ageism in inglese) che indica la discriminazione, il pregiudizio o la marginalizzazione nei confronti di una persona in base all’età, in particolare indica la discriminazione nei confronti degli anziani.

Ma perché accomuno i due termini? Di recente, incuriosita dalle ben sette statuette vinte dal film: “Everything, everywhere all at once” e soprattutto dalle recensioni entusiaste provenienti dall’America, mi sono recata al cinema per farmi un’idea personale del film . Devo dire che la storia non mi ha entusiasmato granché ma la recitazione delle due attrici vincitrici non mi ha lasciato indifferente.

La prima, Michelle Yeoh, che supera i sessanta anni, ha vinto la statuetta come migliore attrice protagonista. L’Oscar 2023 per la migliore attrice non protagonista è stato vinto da Jamie Lee Curtis che ha compiuto 64 anni. Nel discorso di ringraziamento la prima ha detto che tale premio è un faro di speranza e di possibilità. Sta a dimostrare che i sogni sognano alla grande. I sogni si avverano e non bisogna permettere a nessuno che si dica che si è passata una certa età, mai. 

La seconda ha affermato-Ho mostrato la pancia che trattenevo da quando avevo 11 anni. Nel mondo c’è un’industria fondata sul nascondere le cose-

Il fatto che il premio venga vinto da due attrici non giovani segna un’inversione di tendenza rispetto allo standard hollywoodiano per cui le donne devono essere, oltre che avvenenti, giovani. Spesso le attrici faticano non poco a ottenere ruoli consoni alla propria età, e il fatto che ben due premi vengano vinti da due attrici brave ultrasessantenni fa ben sperare. Il mondo ha bisogno di donne e uomini che non si fanno fermare dal pregiudizio. L’ageismo è vietato. La Costituzione italiana, all’articolo 3, vieta qualsiasi forma di “discriminazione basata sulle condizioni personali”, così come la  Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del dicembre 2000  che vieta espressamente qualsiasi forma di discriminazione basata sull’età. Purtroppo, senza parlare della discriminazione dell’anziano nelle cure sanitarie che meriterebbe un articolo a parte, o delle forme di discriminazione nei luoghi di lavoro legate ai senior, l’ageismo è particolarmente diffuso nel cinema e nella televisione, dove si tende a promuovere oltre misura il mito dell’eterna giovinezza. L’ageismo si manifesta anche nei rapporti e nelle relazioni sociali, dove esiste una chiara discriminazione nei confronti dell’anziano motivato da ragioni economiche, sociali o commerciali. Al giorno di oggi è difficile individuare in modo netto gli anziani, si dice addirittura che i sessanta siano i quaranta anni di un tempo, pur tuttavia capita spesso, a chi supera la soglia dei cinquanta, di sentirsi limitati, di sentirsi dire che si è troppo vecchi per partecipare a determinate attività fisiche, o per uscire o avere relazioi con persone più giovani.

Sono stati introdotti negli anni degli interventi di age inclusion per contenere politiche e azioni discriminatorie nei confronti dei senior. Grazie a queste pratiche, si cerca di far percepire le differenze legate all’età non come un ostacolo ma come un plus valore che permette di rafforzare l’integrazione e la collaborazione tra persone appartenenti a fasce d’età diverse all’interno dei gruppi.

Credo che anche due attrici del calibro di Jamie Lee Curtis e Michelle Yeoh servano a sorvolare sull’età e a concentrarsi solo sulle persone.

R.

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

One Reply to “Oscar e ageismo”

  1. Stefano Piergentili says: 22/04/2023 at 7:27 pm

    Ottimo articolo, al di là della sorpresa sulla, pur comprensibile, etimologia di “ageismo”.
    Grazie
    StefanoP

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