Il figlio del padre

La casa editrice Elliot ha una composizione tutta al femminile: l’editrice è donna, donne sono le collaboratrici. I libri sono piccole chicche scovate in Italia e all’estero, nel catalogo ci sono sempre splendide sorprese da leggere. Perciò, quando un’amica mi ha regalato l’ultimo libro di Victor del Arbol, un autore spagnolo, ho colto con piacere la sua proposta, sicura di non essere delusa. 

Il volume è un giallo ambientato in Spagna. Il protagonista è Diego Martín,  un professore universitario che senza un motivo apparente uccide un uomo.  La storia si dipana risalendo indietro nel tempo, nella narrazione della  storia della sua famiglia che si sviluppa sin dagli anni Trenta con la Guerra Civile Spagnola e prosegue con la Seconda Guerra Mondiale. Gli uomini di quei posti poverissimi non conoscono altro che il duro lavoro e l’umiliazione costante di essere a servizio di un grande proprietario terriero. Diego fin da piccolo subisce continue umiliazioni da parte del padre. Per questo se ne va di casa  ancora giovanissimo e compie grandi sforzi per una scalata  sociale che lo porta ad essere uno stimato e riconosciuto professore universitario, con una bella casa e una ricca moglie che tradisce con studentesse della stessa età della figlia di lei.

Tornato  in Estremadura per la morte del padre, riceve in eredità  la casa della sua infanzia,  e questo lo obbliga a rivangare il passato e la continua  maledizione che colpisce gli uomini della sua famiglia, un’eredità fatta di sopraffazioni trasmesse di padre in figlio. Il nonno Simón era stato un presunto eroe di guerra per aver combattuto in Russia tra il 1942 e il 1945. Il padre di Diego era Antonio, donnaiolo impenitente. Diego è il primogenito; poi c’è Octavio, che lavora in un’agenzia di pompe funebri, Alberto e le sorelle, la minore è la chiave della storia. Liria è molto legata a Diego, l’unico che l’ha sempre ascoltata e che ha continuato a occuparsi di lei anche dopo che è stata ricoverata in una clinica psichiatrica.

Nel giro di breve tempo, la vita di Diego è sconvolta: perde il lavoro, viene lasciato dalla moglie, poi decide di farsi giustizia da solo quando scopre che l’infermiere che si occupa di sua sorella in clinica, ha abusato di lei. Si arriva così al processo contro Diego e a una conclusione drammatica.

Ho assistito alla presentazione del libro dapprima presso Bookstorie, dove Loretta Santini, l’editrice, ha conversato con Victor interrogandolo sul suo libro, sui personaggi, sulle vicende personali che hanno portato lo scrittore a scandagliare l’animo umano e a comporre un quadro umano e sociologico così avvincente che lascia poco spazio alla consolazione e al riscatto. Il giorno dopo l’autore ha partecipato ad un evento alla Nuvola di Roma con il saggista Filippo La Porta. In entrambe le giornate lo ha assistito un’interprete di eccezione, Laura Cervini.

Il libro di Victor del Arbol è davvero avvincente, credo che sarà una strenna di Natale per molti dei miei amici.

R.

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

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