25 novembre: Zahia e le altre

Oggi, 25 novembre, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal, assassinate il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana. Esse si stavano recando a trovare i loro mariti, prigionieri politici durante la dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Furono catturate, uccise e i  loro corpi  vennero buttati in un burrone per simulare un incidente. 

In Italia l’iniziativa ha assunto rilevanza negli anni Duemila, quando alcuni centri antiviolenza e varie associazioni hanno iniziato a celebrare  la data del 25 con incontri e interventi.

Il numero di donne vittime di abusi di genere è enorme, a volte è difficile da quantificare perché spesso in molti casi le violenze non vengono rese note. Reagire è possibile rivolgendosi ai centri antiviolenza o alle associazioni specifiche, denunciando alle forze dell’ordine  gli abusi.

La giornata contro la violenza sulle donne ci ricorda che le violenze di ogni tipo rappresentano una violazione dei diritti umani, un ostacolo all’uguaglianza e, soprattutto, alla formazione di una coscienza sociale basata su rispetto e parità.

In Italia, le scarpe rosse sono diventate il simbolo contro il femminicidio e la violenza sulle donne in generale, rappresentando allegoricamente le donne uccise dalla violenza dei maschi. La marcia silenziosa delle scarpe rosse è diventata un simbolo di protesta e di informazione in tutto il mondo dal 2009 quando in Messico Elina Chauvet, accortasi che la società messicana era diventata passiva di fronte alla violenza  decise di dare visibilità a quell’invisibilità attraverso le scarpe rosse, poiché nella maggior parte dei casi le calzature erano l’unica cosa che restava delle donne ammazzate. Quindi raccolse trentatré paia di scarpe rosse e e le espose in modo da simulare una marcia silenziosa.

Questa manifestazione ebbe subito una grande eco, perché l’idea delle scarpe rosse contro la violenza sulle donne è facilmente replicabile ovunque. L’idea è semplice: in uno spazio pubblico vengono collocate scarpe color sangue, come un’offerta per tutte quelle donne che non possono più camminare tra noi per essere state assassinate per violenza di genere.

L’idea di Elina è stata poi replicata anche in altre città del Messico, Argentina, Italia, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Messico e Spagna.  L’esposizione di scarpe è un incontro di arte e memoria collettiva, che ci invita parlare di un problema sempre più diffuso come la violenza contro le donne.

Le iniziative in tutta Italia sono tante, noi donneconlozaino vogliamo dedicare un pensiero a tutte le donne vittime di violenza, consce della necessità di  sensibilizzare l’opinione pubblica su  quella che è una vera e propria emergenza. Postiamo una foto scattata la scorsa settimana a Portogruaro, e un articolo di qualche tempo fa che parla di una di noi, che alla violenza è riuscita a sfuggire…

Per dare ancora più significato alla “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” e ribadire il sostegno dell’Amministrazione comunale alle vittime di violenza, il Municipio di Portogruaro  ha allestito una mostra
https://donneconlozaino.org/2020/09/18/zahia-et-le-mariage-force/

R&P

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: