Le presentazioni di un libro sono sempre occasioni di incontri: Patrizia ed io ci troviamo sempre sorprese e felici quando tra il pubblico appare una delle donne presenti nella nostra raccolta, ed è allora che la scaletta viene miracolosamente integrata da quella voce, quella presenza che arricchisce di emozioni le nostre parole. Così succede sempre, come l’affacciarsi della giovane dottoressa della Terapia Intensiva a Mestre, con la sua bambina appena nata, portata dal marito a passeggiare sul marciapiede limitrofo per permettere a Silvia di ritrovarsi nelle nostre letture.
All’ evento di Oderzo del 23 ottobre c’era Elsie, donna testimone del blog dai primi tempi nelle foto scattate in una Montmartre deserta e spettrale durante la pandemia. Questa volta era presente ad Oderzo in un’altra veste: quella di vice presidente dell’organizzazione “Costruisci un sorriso” presente a Boscolac nella Repubblica democratica del Congo.
Avevamo parlato di Elsie- Costruisci un sorriso- dapprima nel blog, poi nel libro, per documentare i progressi nella costruzione di una scuola in Congo, nata per per rendere possibile un futuro diverso per molti bambini e ragazzi. La presidente Susanna Saccon ha pianificato con l’ Associazione una serata per presentare il libro “Donne con lo zaino- storia di donne sempre in cammino”. La sala era gremita di persone che ascoltavano curiose e attente la storia di alcune delle 78 donne presenti nella nostra carrellata. Elsie ha preso la parola per parlare di Boscolac. La sua avventura in Congo è nata qualche anno fa, per caso.
Si è trovata da un giorno all’altro a passare da semplice visitatrice di una nazione a divenire una presenza attiva in una realtà povera e desolata dove lei, il marito Gianfranco, determinato e attivo, e in un primo momento solo un pugno di persone, hanno cominciato a gettare le basi per trasformare una casupola di legno, formata da semplici assi, in una scuola frequentata oggi da 438 bambini.
La presentazione di un libro si è trasformata in un impegno: dare visibilità alle persone-oggi divenute tante- che lavorano per dare una speranza a questi 438 bambini e alle loro famiglie, volontari e volontarie che si spendono senza sosta perchè la scuola divenga un polo di formazione per i bimbi dove anche le loro mamme apprendano, insieme ad un mestiere- quello di sarte- a leggere le semplici istruzioni su un catalogo di cucito.
Sono tanti i bambini di una classe a Boscolac: a volte ottanta, tutti vicini, ciò è possibile, mi raccontano, perché sono magri e sottili come giunchi. Arrivano a scuola senza avere mangiato nulla e digiuni restano fino a cena. Le riunioni dei volontari di “Costruisci un sorriso” sono sempre piene di progetti, proposte: ognuno apporta ciò che può e ciò che sa: comune è l’intento di riuscire a riempire, oltre alle teste, le pance di quei poveri bimbi. Qualcuno parla di un allevamento di galline, altri di agricoltura mirata. Basterebbe servire a scuola un solo pasto al giorno per cominciare, e fioccano così i conti per stabilire quanto carbone serva per far bollire un pentolone di riso e fagioli per loro, forse 60 dollari, o forse 360, ma moltiplicati per 6 giorni a settimana sono un’enormità! Si torna perciò a casa per passare la notte con una calcolatrice, e ci si sente impotenti. Si parte con valigie stipate fino all’inverosimile di penne e medicine, si gioisce quando arrivano donazioni, si organizzano cene e feste per raccogliere fondi, ci si strugge al pensiero di poter aprire un’infermeria annessa alla scuola…
Stasera noi eravamo lì per offrire un piccolo contributo nel devolvere una parte del ricavato delle vendite del libro all’associazione, era una goccia nel mare, forse la nostra serata servirà ad uno solo di quegli agognati pasti di riso e fagioli, ma si comincia così, un chicco per volta…
Bellissimo e toccante,vero,come sempre, il vostro articolo su questa bella iniziativa in Congo! La scuola,ed anche l’ infermeria annessa meritano davvero un plauso ed un sostegno ” concreto”. #tornoalsud