Oggi si commemorano due date nefaste per il mondo: la caduta delle torri gemelle e il colpo di Stato in Cile del 1973, quando ci fu il rovesciamento del governo democraticamente eletto presieduto da Salvador Allende da parte dell’esercito e della polizia nazionale.
Molte delle donne con lo zaino scrivono su questo blog e vorrei ricordare con loro questo evento fondamentale della storia del Cile.
Mi piace ricordare oggi quel giorno terribile con l’ultimo discorso pronunciato da
Allende:
“Amici miei, sicuramente questa sarà l’ultima opportunità in cui posso rivolgermi a voi. La Forza Aerea ha bombardato le antenne di Radio Portales e Radio Corporación. Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori“.
Di seguito il link ad un articolo scritto lo scorso anno in occasione della vittoria del referendum per la riforma della Costituzione, vittoria simile allo storico referendum del 1988: un plebiscito nazionale, previsto nella costituzione cilena del 1980, per determinare se il popolo volesse conferire ad Augusto Pinochet un ulteriore mandato di otto anni come presidente della Repubblica. Infatti anni prima era stato stabilito che fosse effettuato il plebiscito al termine del primo mandato presidenziale. Il “Sì” avrebbe confermato Pinochet, il “No” avrebbe portato a nuove elezioni. Al termine di una strana campagna referendaria (ricordiamo il celebre film “No – I giorni dell’arcobaleno” del 2012 diretto da Pablo Larraín, adattamento cinematografico dell’opera teatrale “El Plebiscito” di Antonio Skármeta, il “No” vinse con il 55,99% dei voti, ponendo fine a quindici anni di dittatura.
Diciamo ancora al “mondo alla fine del mondo” – per citare le parole dello scrittore cileno Luis Sépulveda scomparso lo scorso anno: “ Viva Chile!
Mi sono venuti i brividi leggendo il tuo articolo, Raffaella, e mi hai trasportato all’11 Settembre del 1973!!! Scrivi molto bene, tanto come per farmi vivere quella giornata tremenda, durissima!