Vengo dal paese che non c’è, della terra senza terra– mi dice Hevi quando le chiedo della sua città, Urfa. Mentre cucina uno dei suoi deliziosi piatti curdi, mi racconta: –I Romani la chiamavano Edessa ed è conosciuta come la città di Abramo o la città dei profeti. Una città multiculturale con una grande cultura musicale e culinaria. La tradizione vuole che si preparino grandi tavolate ricche di pietanze tipiche della cucina curda. Fin da piccola amo mangiare e cucinare tanto quanto cantare.
Così tra una ricetta tipica e l’altra, Hevi, cantante e regista, mi racconta la sua storia di rifugiata politica. Aveva 22 anni quando, per non morire in carcere come il batterista del suo gruppo musicale, fuggì dal Kurdistan per arrivare in Italia nascosta sotto un Tir insieme a 6/7 altri giovani. –Non sapevo neanche dove sarei arrivata, non conoscevo l’Italia né la lingua ed i primi mesi furono difficilissimi. Non c’erano compatrioti ancora e comunque nessuno che conoscevo è riuscito mai a raggiungermi. Poi ho pensato a mia madre che di fronte alle ingiustizie e i sorprusi ha sempre reagito. Così ho fatto anche io qui, ho imparato l’italiano, ho conosciuto persone importanti per me che mi hanno aiutato ad entrare nel circuito del cinema e dell’intercultura. Dopo 25 anni, l’Italia è la mia patria anche se non dimentico le mie origini e la mia cultura.
Hevi è mediatrice culturale, ha curato il filmestival curdo, si impegna nel campo dei diritti umani e svolge tante altre attività tra cui cucinare e condividere questa sua passione e competenza. La cucina, si sa, è cultura e Hevi mi racconta una leggenda che spiega l’origine di una ricetta tipica, una sorta di tartara che si prepara con il grano, la carne, cipollotti, un po’ di salsa di pomodoro e peperoncino, succo di melograno e forza della mano: –All’epoca della nascita di Abramo, nella città governava un tiranno che vieto’ di usare il fuoco. Un giorno un pastore portò della carne a sua moglie chedendole di cucinarla. La donna, senza poter usare il fuoco cominciò a battere la carne sulla pietra finché non divenne quasi una crema. Aggiunse il grano e gli altri ingredienti a disposizione e preparò delle polpette squisite che oggi si servono con foglie di lattuga e un poco di limone.
Hevi cucina con passione usando ingredienti naturali e genuini: usa erbe fresche come il prezzemolo e la menta ma soprattutto è un’esperta ed un’amante del peperoncino! Capace di mangiare un chilo di peperoncino a settimana, ne conosce tutte le qualità e i tipi: sceglie i peperoncini freschi e teneri che non fanno male allo stomaco e li usa con piacere nelle sue ricette.
Se volete vedere all’opera Hevi mentre prepara il pane curdo e gli altri ottimi piatti della cucina del suo ‘paese non paese’, potete seguire la sua pagina istagram o sperare che si concretizzi quanto prima il suo progetto di pubblicare un libro di ricette curde ed aprire un ristorante tipico. Le auguriamo davvero di poter realizzare quanto prima tutto questo!
P.
Speriamo che esca il libro! Ma dove trovare peperoncino che, pur piccante, si possa mangiare in tali quantità?