Sui giornali gli articoli sull’abbigliamento da lockdown raccomandano pigiami che sembrano vestiti, tute che sembrano pigiami, abiti che si possono tenere anche a letto. Nessuno ha parlato della categoria che da marzo impazza nella mia camera da letto: i vestiti della sedia. Da marzo ad ottobre erano lì in un mucchio che si alzava ogni giorno di più: erano quelli che “l’ho messo una volta sola”, “è troppo presto per metterlo in lavatrice”, “posso indossarlo di nuovo”. All’inizio si stratificavano, poi, man mano che l’estate ha lasciato il posto all’autunno reso grigio dai colori assegnati alle varie zone d’Italia sono rimasti in due: uno si indossa, l’altro si lava, in un’alternanza resa necessaria solo dall’igiene. Il desiderio di provare nuovi accostamenti e abbinamenti è lì, colorato, nell’armadio in attesa di tempi migliori…
R.
È così un pò per tutti!
Ahimè