Storia di nuove piastrelle
Lecce, 2 novembre 2020
La mia mamma è venuta a mancare lo scorso giugno, ma il momento più difficile da affrontare dopo la sua scomparsa è ora: sono cominciati i lavori di ristrutturazione di casa sua che ora è mia e devo liberare stanze e mobili . È di una durezza inimmaginabile mettere le mani fra le sue cose, anche quelle che hai detestato, che proprio non ti piacevano. Sento la voce di mia madre che mi dice : ” figghia mia cu tuttu lu cce fare da tieni…” ( figlia mia con tutte le cose che hai da fare….), dolcissima è la sua pietà per la mia stanchezza. Ripeto tutto il tempo:’ mamma mia’ come un mantra, all’infinito per alleviare il dolore che non si attenua. Le parlo per sentirla vicina, come se stessimo facendo insieme tutto ciò.
Non so se riesce a sentire il mio dolore nel ripercorrere ricordi ad ogni sportello, ogni cassetto che si apre. Doloroso disfarsi di quello che non puoi tenere , ogni volta che tocchi qualcosa senti le sue mani che hanno sfiorato, scelto, conservato quell’oggetto. Rivedo i gesti, risento i commenti, i racconti e vorrei solo sedermi in un angolo e ascoltare tutto ciò che è passato in questa casa.
Vedere il bagno demolito è stato come crollare insieme alle piastrelle, ai sanitari sbriciolati. Mi sono sentita così, smantellata, fatta a pezzi. Ogni volta che andavo in quel bagno rivedevo papà, il suo radersi gonfiando le guance, la brillantina Linetti e il suo passarsi il pettine nei capelli neri e poi il fare le ‘onde’ con il dorso del pettine stesso.
I gesti della mamma, il lavarsi con cura viso, collo, ascelle spostando di volta in volta l’ asciugamano e poi la crema lattea glicerinata Venus applicata con cura davanti allo specchio, il lavaggio delle belle mani e l’asciugarle con gesti ripetuti migliaia di volte.
Mi rivedo mentre mia madre mi fa le trecce ogni mattina, il bagno del sabato per noi bambini e della domenica mattina per mamma e papà. Il vapore, il sapone Palmolive.
Lo sgabello con le spazzole e crema Marga marrone e nera per le scarpe, le spazzole ovali di legno il predellino di alluminio all’interno.
Ristrutturare vuol dire ‘rimuovere’ ciò che mi riporta indietro? Vorrei non toccare nulla, risentire la mia fanciullezza e la mia famiglia ancora lì. Tutto rimane dentro di me, dentro queste mura è solo velato da nuove piastrelle.
Francesca