Napoli, Golfe Juan, Colombia
Approdando sull’isola santa Margherita, in una piccola barca ancorata al molo, ci ha accolto lei, con un telo steso sulla passerella, imbandito di semplici ma appetitosi cibi per un picnic dedicato al marito per il suo compleanno. Suo figlio era in acqua, la figlia giocava poco lontano su un tablet, intenta a vestire principesse e a cambiare loro pettinature e accessori.
Ci ha dato il benvenuto con un sorriso e la serata si è addolcita di bagni, tramonti e vino fino alla canzone di augurio cantata in tre lingue, le loro.Simona è italiana, i figli nati in Francia , il marito viene dalla Colombia.
Simona ha conosciuto il marito in Inghilterra, dove entrambi erano per motivi di studio. Hanno comunicato per un po’ in inglese finché non si sono accorti che il loro intendersi era più ricco nelle loro lingue di origine e, anche se nessuno dei due conosceva quella dell’altro, si sono capiti. Dopo poco tempo Mauricio partiva con lei per Napoli, che ha trovato luminosa e solare come la sua donna.
Lei lo ha seguito quando lui ha trovato lavoro in Costa Azzurra. A vederli sono il ritratto della gioia ma non è facile la loro vita, divisa tra figli, genitori di lei anziani e la famiglia lontana di lui. Simona parte a lavorare all’alba per Ventimiglia e utilizza le ore in treno come un regalo dove ritrovare il tempo perduto in affanni. Il treno è il suo porto franco dove poter leggere, pensare, riflettere.
La sera parlano sovente con i cari di Mauricio in Colombia. Essi hanno adottato Simona e i suoi figli e accolgono con calore tutte le persone che hanno anche solo sfiorato le loro vite, aprono case, bottiglie e cuori.