Giulia

Smart working e bimbi

” Che meraviglia se potessi lavorare da casa”, mi dicevo fino a qualche mese fa mentre, imbottigliata sulla via Nomentana alle 8 del mattino, cercavo di raggiungere il mio ufficio in tempo per una riunione.

I primi tempi della quarantena sono passati beatamente: mio marito era a casa, la bambina lieta di trascorrere del tempo con mamma e papà insieme, io mi beavo del tempo risparmiato del tragitto casa/lavoro e della pausa pranzo passata con marito e bimba.

La beatitudine è durata qualche giorno: passati i canti sul balcone, le sessioni di ginnastica online, la bambina ha cominciato a tirarmi per la manica ogni cinque minuti.”Mamma, dopo questa mail, giochiamo?” A nulla serviva la buona volontà del padre di costruire castelli e capanne con i rotoli di carta igienica, no, lei voleva proprio staccarmi dal computer.

Lo smart working ha cominciato a mostrare il suo vero volto: un dividersi forsennato tra lavatrici da fare, pranzi frettolosi e coccole veloci tra una telefonata e l’altra, il tempo di lavoro spalmato su tutta la giornata, le telefonate fino a tarda sera, “tanto siete tutti a casa, no?” Nel frattempo, attività a tutto spiano con la bimba

Per fortuna la fine della fase 1 ha visto il timido riapparire delle nonne, qualche visita, giochi e disegni con loro, un timido scendere a fare qualche giro sotto casa:

Poi, finalmente, la fase due, dapprima passeggiate al parco, poi l’apertura dello zoo,

infine, con il permesso di fare delle passeggiate nella regione, capatine a Terracina, a Ninfa dove un acquazzone ci ha fatto scappare di corsa, ma non fa nulla, finalmente si respira..

Domani rientrerò a casa, tornerò al mio “lavoro agile” che agile non è per nulla, in attesa di rientrare a lavorare ,non dico sempre, ma almeno qualche volta guardando gli altri negli occhi.

Giulia

Author: ragaraffa

Blogger per passione e per impegno, ama conoscere e diffondere le voci delle donne che cambiano.  

One Reply to “Giulia”

  1. Ana Maria Valdivieso says: 01/06/2020 at 10:17 pm

    Quello che scrivi, Giulia, è verissimo! Il telelavoro è tremendo. molto faticoso, impegnativo a livello professionale e si lavora più ore di quelle che si fanno in ufficio. In parallelo si devono anche assumere i compiti di casa e rispondere alle esigenze dei figli che non perdonano! Ritengo che il gruppo etario più colpito dalla quarantena è il vostro! Io vi ammiro!

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