Cagliari
Marinella l’ho conosciuta a Buenos Aires…, lavoravamo nella stessa scuola e per recarci al lavoro prendevamo un treno alla stazione Aristobulo del Valle dove sembrava davvero di essere alla corte dei miracoli, non ho mai visto sfilare tanti giocolieri, donne e uomini con le gambe mozze, in sedia a rotelle, orbi, come appena usciti dalle trincee. Compravamo da loro coltelli e aghi, magliette e agende che non avremmo mai utilizzato. La corsa era un’avventura quotidiana , uno slalom continuo tra venditori e questuanti. Questa è la casa di Rio Bamba, dove abitava. Mi fermavo a dormire da lei un giorno sì e l’altro pure. Ho molto da dire su di lei e su Paolo il marito, tanti viaggi da ricordare (un po’ sfigati ma questa è un’altra storia) ma scriverò un po’ al giorno, intanto riempio questo album di ricordi in ordine sparso per tenere traccia delle donne con lo zaino conosciute in questi anni.
Qui Marinella è con Monica. Ci stavamo recando al salar di Uyuni con un’auto che si fermava ogni cinque minuti. L’autista la raffreddava con dell’acqua piovana raccolta con una specie di paletta lungo la strada. Al Salar non siamo arrivate mai, anche questa è un’altra disavventura da ricordare
Qui siamo a Villa Gesell, un primo maggio sorridente e festoso finchè una nostra compagna di viaggio non è corsa al pronto soccorso per un grande bernoccolo uscito dopo aver sbattuto ad una trave.
e qui felici e un po’ brilli a Belo Horizonte, a casa di Bruna e Maris con Paolo canterino
continua….